Il controverso candidato M5S che ha ballato con Spada e ha picchiato i rumeni
30/01/2018 di Gianmichele Laino
Non è un accanimento nei confronti del Movimento 5 Stelle. Purtroppo, però, le circostanze portano quasi naturalmente a raccontare controversi episodi dei candidati. Come quelli capitati a Emanuele Dessì, detto Lele, inserito nel listino proporzionale al Senato nel collegio della provincia di Latina. Lui, ex pugile, aveva già avuto ampie esperienze di attivista con l’M5S. Ed era già finito nell’occhio del ciclone per alcuni video insieme a Domenico Spada, membro del famigerato clan, condannato per usura con un divieto di dimora a Roma pendente.
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EMANUELE DESSÌ, IL VIDEO IN CUI BALLA CON DOMENICO SPADA
La denuncia arriva dalla pagina Facebook di Eugenio Patané, Consigliere regionale del Pd Lazio, che ha chiesto l’immediato ritiro della sua candidatura. Nel suo post, l’esponente dem afferma: «Il movimento dell’onestà vorrebbe portare in Parlamento gli amici degli SPADA, accusati di associazione a delinquere di stampo mafioso – poi, sempre su Facebook prosegue -. In questo video pubblicato sull’account del M5S di Frascati, EMANUELE DESSÌ candidato nel proporzionale al Senato nel collegio della provincia di Latina balla tutto contento con l’amico DOMENICO SPADA, detto Vulcano, il pugile amico pure dei Casamonica, condannato per usura ed estorsione. Io mi vergogno a nome di tutta la gente onesta della provincia di Latina, che dovrebbe essere rappresentata da questi personaggi nelle Istituzioni. Che ne dice Roberta Lombardi, di cui Dessì sarebbe fedelissimo sostenitore?».
Lo stesso Dessì, chiamato in causa, ha risposto dalla sua pagina Facebook, difendendosi e affermando che, nello stesso periodo in cui lui ballava con Domenico Spada, lo stesso pugile veniva insignito del Collare d’oro del Coni, premiato dal ministro Graziano Delrio:
EMANUELE DESSÌ, LA STORIA DEL POST IN CUI SI VANTA DI AVER PICCHIATO UN RUMENO
Ma un altro «scheletro nell’armadio» sta riemergendo in queste ore a proposito dello stesso Dessì. Si tratta di un post su Facebook datato 2015, messo in evidenza da alcuni account social. In questo stesso post, il neo-candidato del Movimento 5 Stelle si vanta di aver picchiato un rumeno, con espressioni volgari e toni intimidatori: «Per la terza volta in vita mia ho dovuto menare ad un ragazzo rumeno a seguito di offese gratuite nella sua lingua madre – scriveva Dessì -, purtroppo non si rendono conto che ormai le loro parolacce le capiscono tutti e nessuno ha voglia di farsi dire “succhiami il c***o” (ma nel post originale, la parola non veniva censurata, ndr) dal primo stronzo per strada o farsi sputare addosso. Erano in tre naturalmente, ma una voltacappottato il primo gli altri due hanno preferito “evitare”. Se avessi fatto le stesse cose quando ero ragazzo nel mio quartiere, probabilmente oggi non la racconterei, il mondo cambia, ma non sempre in meglio».
Il Movimento 5 Stelle ha già espulso dalle proprie liste candidati per la loro controversa attività social (è il caso di Sara Cunial che aveva paragonato le vaccinazioni obbligatorie al genocidio). Come si comporterà, ora, con Emanuele Dessì, esponente di spicco dei pentastellati in Lazio?