Elon Musk ha, difatti, bloccato le trattative con le etichette discografiche

La questione Twitter e diritti d'autore va avanti da anni ma, con l'arrivo di Elon Musk, le trattative si sono arenate e la conseguenza è stato il passaggio a vie legali

21/06/2023 di Ilaria Roncone

Avanti Musk e dopo Musk: c’è una violazione che viene commessa da sempre su Twitter. Stiamo parlando del mancato pagamento dei diritti d’autore – effettuato da altri social network – di cui la piattaforma non si è mai sostanzialmente occupata pur permettendo la condivisione di contenuti che contengono canzoni e video. Elon Musk, che ha preso in mano Twitter nel 2022 spendendo 44 miliardi di dollari, ha scelto di fare orecchie da mercante e proprio in seguito a questo atteggiamento l’industria musicale statunitense (tra cui nomi noti come Sony, Universal e Warner) ha deciso di procedere per vie legali. Cosa ha fatto (o non fatto) Elon Musk affinché si giungesse a questo punto?

LEGGI ANCHE >>> «Al momento, il problema dell’AI è il diritto d’autore», l’intervista a Giorgio Glaviano (presidente di WGI)

Elon Musk ha fatto arenare i colloqui per l’accordo

Per capire ciò che ha scelto di fare Elon Musk in merito ai diritti d’autore dobbiamo tornare a marzo di quest’anno, quando – come riporta il NYT – persone a conoscenza dei fatti hanno riferito che Twitter avrebbe di non portare avanti gli accordi per le licenze musicali per una questione di costi troppo elevati. Sono otto le persone che hanno spiegato la questione al NYT – tutte fonti anonime non autorizzate dall’azienda a parlare – affermando come, prima che Musk subentrasse, tra Twitter e tre grandi etichette discografiche fossero in corso delle trattative.

Sono Universal, Warner e Sony – tra quelle che, appunto, hanno querelato dopo che gli accordi si sono arenati – ad aver iniziato le trattative nell’autunno 2021 stando a quanto affermano le fonti anonime del NYT in Twitter. L’acquisizione di Musk è stata vista come l’occasione giusta per terminare quello che era stato iniziato poiché – come ha affermato su Twitter l’ad di un gruppo di categoria rivolgendosi direttamente al proprietario – «Twitter utilizza una quantità significativa di musica ma, a differenza di tutte le altre piattaforme di social media mainstream, si è rifiutato di concedere licenze musicali o di compensare gli autori».

Quanto pagano le piattaforme social per i diritti d’autore?

Musk si è defilato, quindi, e l’industria musicale ha scelto le vie legali. Parlando di soldi, è evidente dai tagli effettuati al suo subentro come Musk non sia intenzionato a pagare cifre che – stimando un costo rispetto alle licenze delle altre piattaforme – possono superare anche i cento milioni di dollari l’anno per i social famosi.

Proprio queste cifre sarebbero la ragione per cui Twitter si è sottratto al confronto, considerato anche il caos che c’è stato dopo l’acquisizione – tra persone licenziate e interi reparti dell’azienda eliminati -. Secondo le fonti del NYT, tra coloro che sono stati lasciati a casa c’erano anche alcune delle persone responsabili delle trattative sui diritti musicali. Da quel momento in poi, anche per questo, i contatti con le etichette sono andati scemando.

Elon Musk ha quindi scelto – portando le etichette a fargli causa – di voltarsi dall’altra parte e ignorare un problema che, come è inevitabile che sia, ora bussa alla sua porta e che darà parecchio lavoro da fare ai suoi avvocati.

Share this article