L’industria musicale americana si sta battendo contro Twitter

Una azione civile è stata avviata per una possibile violazione del diritto d'autore. Le basi della controversia

21/06/2023 di Gianmichele Laino

Il giorno del giudizio – per quanto riguarda la violazione dei diritti musicali – potrà arrivare anche per Twitter. L’industria musicale Usa, infatti, si è scagliata contro Twitter proprio per i mancati accordi e il mancato rispetto della norma sul copyright dei brani musicali: la piattaforma, infatti, continua a generare contenuti multimediali che prevedano la presenza di brani musicali coperti dal diritto d’autore. Ma – a differenza di altri social network – Twitter non ha mai acquisito questi stessi diritti musicali, agendo quindi in una sorta di zona d’ombra. Dopo che Elon Musk ha fatto saltare il banco di una trattativa per regolamentare l’utilizzo di questi brani, la NMPA (National Music Publishers Association) ha intentato un’azione civile presso il tribunale di Nashville, Tennessee contro il social network dei cinguettii, per evidenziare il suo comportamento illecito in merito all’utilizzo di brani musicali.

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Industria musicale Usa contro Twitter, la causa civile e i suoi presupposti

«Twitter – si legge nel documento legale – alimenta la sua attività con innumerevoli copie contraffatte di “composizioni musicali, che violano i diritti esclusivi degli editori“, ai sensi della legge sul copyright. Mentre numerose piattaforme concorrenti di Twitter riconoscono la necessità di licenze e accordi adeguati per l’uso “di composizioni musicali sulle loro piattaforme”, Twitter no e – al contrario – genera una massiccia violazione del copyright che danneggia i creatori di musica». Tutti i querelanti (sono diverse le etichette musicali che hanno presentato l’azione legale, tra queste la Universal, la Sony e la Warner) fanno parte dell’associazione che unisce tutti gli editori musicali americani.

«La piattaforma Twitter – sostengono i querelanti della causa -, che Elon Musk ha acquistato nel 2022 per 44 miliardi di dollari, è piena di violazioni del copyright. Sia prima che dopo la vendita, Twitter ha commesso consapevolmente, facilitato e tratto profitto dalla violazione del copyright, a spese degli editori di musica, ai quali Twitter non paga nulla». Musica gratis, completamente, sulla piattaforma, a uso degli utenti che lì possono ascoltarla e condividerla.

La richiesta dei querelanti

La richiesta dei querelanti è quella di ottenere 250 milioni di dollari come compensazione per i diritti d’autore mai riconosciuti da Twitter che, originariamente, era nata come piattaforma per la condivisione di brevi messaggi di testo (i famosi 140 caratteri, diventati poi il doppio, con la barriera che si è letteralmente infranta al momento della nascita degli abbonamenti a Twitter Blue, che consentono la pubblicazione di messaggi molto lunghi) e che successivamente aveva assunto le fattezze e le caratteristiche di tutti i principali social network concorrenti, dove si potevano condividere video e – quindi – brani musicali.

La NMPA sostiene: «I tweet audiovisivi, in particolare quelli contenenti opere protette da copyright degli editori, attraggono e trattengono gli utenti sulla piattaforma Twitter, generano impression degli annunci e fanno avanzare le metriche chiave e gli interessi economici di Twitter. La piattaforma Twitter è ora inondata di video in violazione con musica».

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