Elon Musk chiede il rinvio del processo con Twitter a febbraio 2023

Elon Musk e il suo team legale hanno risposto a Twitter chiedendo il rinvio del processo al 2023

16/07/2022 di Ilaria Roncone

Elon Musk è stato citato in tribunale da Twitter per spingerlo a rispettare l’accordo di acquisto della piattaforma. Il multimiliardario, ci recente, ha criticato fortemente la piattaforma per il non voler rendere pubblico l’alto dato di bot e account fasulli presenti. Arriva la risposta di Elon Musk processo Twitter: l’ad di Tesla ha chiesto che il processo venga rinviato a febbraio 2023, come esplicitato dal suo team legale.

LEGGI ANCHE >>> Fissata la prima udienza di Twitter per il processo contro Elon Musk

Elon Musk processo Twitter, la richiesta di rinvio

La richiesta del team legale è legata al fatto che, secondo la squadra di Musk, Twitter starebbe chiedendo un processo irragionevolmente veloce con cui la piattaforma vorrebbe procedere. Secondo Bloomberg, la richiesta sarebbe quella di non discutere il processo prima del 13 febbraio 2023. La «data di morte presunta» dell’accordo, qualora non si procedesse, secondo la piattaforma si fissa al 24 ottobre 2022. Proprio facendo appello a questo Twitter ha domandato che il processo si svolgesse entro metà settembre.

Twitter, per ora, non ha commentato quanto riferito dal team legale di Musk. La storia, iniziata all’inizio di questa settimana, è quindi destinata a durare nel tempo e – probabilmente – andrà avanti senza esclusione di stoccate legali. Il punto del patron di Tesla era ottenere i dati necessari da Twitter per «fare una valutazione indipendente della prevalenza di account falsi o di spam sulla piattaforma di Twitter» e il Wall Street Journal – come ha ricostruito The Verge – ha affermato che «la controversia principale sugli account falsi e di spam è fondamentale per il valore di Twitter. È anche estremamente impegnativa per i fatti e per gli esperti, e richiede un tempo considerevole per la scoperta».

Si procede a passo spedito, dunque, ognuno con le sue ragioni. Da un lato Musk, che ha diritto di domandare i dati per prendere una decisione, dall’altro Twitter, che si trova nella posizione impegnativa di chiedere numeri e informazioni che – molto probabilmente – serve tempo per stabilire con certezza.

Share this article
TAGS