La foto di Gabriel Hjorth bendato e ammanettato nel comando dei carabinieri, pubblicata dai giornali
28/07/2019 di Redazione
Sarà la fotografia che terrà banco durante tutte le discussioni di oggi. Gabriel Hjorth, il ragazzo americano che ha confessato l’omicidio di Mario Cerciello Rega, il carabiniere ucciso a Roma nella notte tra il 25 e il 26 luglio, è stato fotografato così all’interno della stazione dove è stato interrogato. Gabriel Hjorth bendato e ammanettato, ha il capo chino sulla sedia. Probabilmente, attende che i militari gli facciano delle domande.
Gabriel Hjorth bendato, la foto che sta facendo discutere
L’immagine è circolata nelle chat di WhatsApp dei militari: la benda messa davanti agli occhi del ragazzo americano sembra essere fatta da una sciarpa o da un altro indumento, utilizzato per questo scopo. Nell’immagine si vedono anche dei militari, indaffarati in quelle che devono essere state delle operazioni piuttosto frenetiche.
Non c’è traccia, nell’immagine, di Elder Lee, l’altro ragazzo americano che era insieme a Lee nella notte di Roma e che lo ha riaccompagnato nell’albergo di lusso del rione Prati dove i due sono stati ritrovati dai militari. Probabilmente, il ragazzo si trovava in un’altra stanza, per evitare che i due entrassero in contatto e potessero comunicare per cambiare la loro versione dei fatti.
Gabriel Hjorth bendato, le indagini dei Carabinieri
Ma la foto fa discutere proprio per quella benda sugli occhi e per quelle manette ai polsi: fa talmente tanto rumore, che adesso il comando generale dell’Arma dei Carabinieri farà partire un’indagine interna. Il lancio di agenzia è delle 23 di ieri notte, 27 luglio. Già a quell’altezza la fotografia si era diffusa via chat su WhatsApp: «Prendiamo fermamente le distanze dallo scatto – comunicano dall’Arma – e dalla divulgazione di foto di persone ristrette per l’omicidio del vice brigadiere Mario Cerciello Rega».
I carabinieri, tuttavia, non ci stanno. I militari parlano di una speculazione inaccettabile, quando l’Arma deve ancora seppellire il corpo di un collega ucciso con otto coltellate a Roma, mentre stava facendo il proprio lavoro. La foto è stata pubblicata da tutti i principali quotidiani italiani, una scelta – anche questa – che dividerà: in molti si chiederanno la necessità di divulgare uno scatto del genere. Tuttavia, se ci sono state delle violazioni dei diritti di una persona sottoposta a fermo, è opportuno capire in che modo queste siano avvenute. E la divulgazione dello scatto, a questo proposito, ha avuto il merito di far avviare l’indagine interna.
(L’home page del quotidiano La Stampa con la foto di Elder Finnergan Lee bendato)