Cos’è la centralizzazione di internet e perché il fondatore di Twitter se ne sente in parte responsabile?

Jack Dorsey, ex CEO di Twitter, ancora una volta lamenta la centralizzazione di internet anche se in passato aveva già tentato di decentralizzare la rete

04/04/2022 di Martina Maria Mancassola

Dorsey e la centralizzazione di internet. Jack Dorsey, sabato scorso, tramite un tweet, afferma che «centralizzare la scoperta e l’identità nelle società ha davvero danneggiato Internet». Il fondatore di Twitter parla dei tempi – di Internet -, andati e si sente parzialmente in colpa per lo stato attuale delle cose sul web. Dorsey, che si è dimesso da CEO della società a novembre dello scorso anno, già in precedenza aveva posto in essere una serie di attività per tentare di decentralizzare Internet.

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Dorsey e la centralizzazione di internet: nonostante i suoi tentativi di decentralizzare la rete, si sente colpevole per lo stato attuale delle cose

Il fondatore di Twitter si sente in colpa. Perché? Per aver contribuito a centralizzare Internet. Al creatore della piattaforma mancano i primi giorni di Internet, quando protocolli come «IRC» rendevano il web un posto dalle mille, e più, possibilità. L’ex CEO di Twitter si rende conto di essere in parte responsabile di come stanno le cose attualmente. Sabato scorso, infatti, Dorsey twitta: «i giorni di Usenet, IRC e il web… anche la posta elettronica (usando PGP)… sono stati fantastici», aggiungendo che «centralizzare la scoperta e l’identità nelle aziende ha davvero danneggiato Internet. Mi rendo conto di essere in parte colpevole e me ne pento».

Dorsey si è dimesso dal ruolo di CEO della società lo scorso novembre, nonostante gli sforzi in passato sostenuti per realizzare il decentramento di Internet. Dopo che Twitter ha vietato all’ex presidente Donald Trump l’accesso alla piattaforma per aver violato le sue regole, Dorsey ha dichiarato che questa mossa rappresenta «un precedente che ritengo pericoloso: il potere che un individuo o un’azienda ha su una parte della conversazione pubblica globale». Mentre Dorsey era ancora CEO, però, Twitter è stato finanziato da Blue Sky, il social decentralizzato creato dal primo, che permetterebbe più conversazioni nonché di costruire una propria piattaforma multimediale. Il sistema, che ancora è in elaborazione, intende rimettere il «potere» nelle mani degli utenti del web e, dunque, creare vari social network differenti.

Dorsey, con le sue dichiarazioni Twitter, riconosce di aver in parte fallito avendo creato una piattaforma basata sul modo in cui gli utenti consumano e fruiscono delle notizie. Anche se la piattaforma non ha raggiunto i livelli di Facebook e TikTok, ha comunque impattato negativamente sull’economia dell’informazione, del digitale e delle comunicazioni. Molti utenti, infatti, si rivolgono a Twitter quando cercano una notizia di attualità. Non è la prima volta che l’ex CEO della società lamenta lo stato attuale della rete Internet. Lo scorso dicembre dichiarava come Web3 fosse già stato accolto dagli investitori: «non possiedi Web3 […] i venture capitalist e i loro LP sì. Non sfuggirai mai ai loro incentivi».

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