Il profilo Twitter anonimo che traduce la propaganda cinese sulla guerra in Ucraina

Un account della piattaforma anonimo ha raggiunto 60.000 followers traducendo la propaganda cinese su quanto sta accadendo in Ucraina

01/04/2022 di Martina Maria Mancassola

Twitter e propaganda cinese: l‘account Twitter del Great Translation Movement traduce i post pubblicati in lingua cinese sui social media (cioè le opinioni nazionalistiche), nelle varie lingue straniere. Mentre l’account raggiunge tantissimi seguaci, i media statali lo definiscono una «campagna diffamatoria». Le traduzioni potrebbero apparirebbero accattivanti per gli occidentali ma gli esperti dicono che i social media non fotografano effettivamente quello che pensa il popolo cinese.

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Twitter e propaganda cinese: l’account che traduce le opinioni dei cinesi sulla guerra in Ucraina

Per la prima volta, l’account Twitter ufficiale del Servizio europeo di azione esterna («Seae»), corpo diplomatico dell’UE, ha pubblicato un tweet in lingua cinese destinato ai cinesi che sostengono Putin e la sua invasione in Ucraina. Il tweet si scaglia contro i «canali pro-Cremlino» che danno corso alla disinformazione diffondendo fake news e negando l’invasione militare in Ucraina: «i canali pro-Cremlino promuovono una pletora di miti e disinformazione nel tentativo di galvanizzare il sostegno alla sua aggressione militare in Russia e all’estero. Ciò illustra il tentativo del Cremlino di diffondere disinformazione e manipolare le informazioni per giustificare l’aggressione militare dell’Ucraina. I miti e le bugie più popolari e pericolosi sono descritti di seguito».

Il tweet è apparso una misura necessaria dati i contenuti che si leggono sulle varie piattaforme social. In questo caso, un utente sostiene che il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy abbia iniziato, l’anno scorso, a mobilitare truppe al confine con la Russia iniziando a sparare oltre confine: «più di 11.000 persone su Zhihu (China Quora) sono d’accordo con questo ragazzo: la giustizia internazionale non vale niente, #Zelensky non si preoccupa del suo popolo e non vede l’ora che la Russia vinca».

Ma non è l’unico. Su Bilibili, un sito cinese di streaming video simile a YouTube, un utente ha scritto che «quelli che capiscono di più Putin (il presidente russo) non sono i giovani russi, ma i giovani cinesi».

Il Seae allega un articolo, sempre in lingua cinese, della sua «East Stratcom Task Force», unità operativa in origine istituita per combattere la propaganda russa: «dall’annessione illegale della penisola di Crimea da parte della Russia nel 2014 e dalla sua continua aggressione militare contro l’Ucraina, la Russia ha lanciato una campagna di disinformazione sostenuta e coordinata dallo stato contro il suo stesso popolo, i suoi vicini e in tutto il mondo, in particolare intesa a influenzare l’opinione pubblica. Questi miti più popolari e pericolosi, alcune vere menzogne, illustrano i tentativi del Cremlino di diffondere disinformazione e manipolare le informazioni per giustificare l’aggressione militare dell’Ucraina». L’articolo risponde ai precedenti articoli di EUvsDisinfo sul medesimo argomento: «Disinformazione sull’attuale conflitto russo-ucraino – sette miti sfatati» e «Il manuale del Cremlino: fabbricare l’invasione dell’Ucraina “Scuse per: più disinformazione», con aggiornamenti e sintesi.

Non deve stupire che il tweet sia pubblicato in mandarino, anche se le fonti citate sono in lingua russa o inglese e attengono a campagne mediatiche russe, poiché, in realtà, è Pechino il vero destinatario di questa comunicazione dell’Unione europea. Nell’ultimo periodo, infatti, la Cina, seguendo l’esempio russo, ha veicolato numerose campagne di disinformazione per indirizzare l’opinione pubblica estera verso i propri obiettivi strategici e per difendersi dal disappunto dell’Occidente.

Foto IPP/Imagostock
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