Don Roberto Malgesini ucciso a Como, la politica non perde l’occasione di usare il dramma

L'episodio è avvenuto questa mattina, il colpevole si è costituito

15/09/2020 di Redazione

La leggerezza della politica a uso e consumo dei social network si evince dal modo in cui è stata trattata la morte di don Roberto Malgesini, il prete di 51 anni della diocesi di Como che questa mattina è stato barbaramente accoltellato all’inizio del suo turno di distribuzione delle colazioni agli indigenti, per conto della Caritas. Un uomo di origini tunisine, affetto da gravi problemi psichiatrici, lo ha raggiunto in piazza San Rocco e lo ha colpito, salvo poi costituirsi qualche minuto dopo. Ignote le motivazioni che hanno portato al gesto.

Don Roberto Malgesini morto a Como, le reazioni della politica

Ma prima ancora di capire il reale contesto della morte di don Roberto Malgesini, il prete degli ultimi che si dava tanto da fare per aiutare gli emarginati – tra loro tanti migranti ad esempio – è subito partito il carosello della politica più superficiale. Quella che, tra un tweet di un comizio e l’altro, riesce a infilarci anche il commosso ricordo per il sacerdote, insistendo non tanto sulla sua morte ma sul fatto che a causarla sia stato un migrante irregolare, che era stato raggiunto in passato anche da provvedimenti di espulsione.

Don Roberto Malgesini, che aveva sempre avuto a che fare con le realtà più difficili della diocesi di Como, conosceva molto bene i rischi della sua attività. Ma continuava a farla con spirito di collaborazione e con l’attenzione verso gli ultimi che da sempre lo aveva caratterizzato. Una persona che non era stata capita a fondo, come ha ricordato il direttore della Caritas don Roberto Bernasconi. E che, in base al tenore di questi post di cordoglio, continua evidentemente a non essere capita.

FOTO della diocesi di Como

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