DOC – Nelle tue mani: Trama e interviste al cast della serie Rai

La Rai cala dal cilindro una delle sue fiction più attese, “DOC – Nelle tue mani” primo medical drama prodotto nel nostro paese. La serie non sarà a risvolto famigliare come lo storico “Medico in Famiglia”, ma molto più vicina alla linea narrativa di prodotti americani come “Grey’s Anatomy”. Il protagonista è Luca Argentero nei panni di Andrea Fanti, in quattro prime serate, in onda in prima visione su Rai1 da giovedì 26 marzo.  Le riprese sono state interrotte a causa del coronavirus, pertanto le restanti quattro puntate mancanti andranno in onda verosimilmente in autunno. Il mandare in onda adesso la serie è un omaggio ai medici che lottano negli ospedali. Nel cast oltre a Luca Argentero ci sono anche una bravissima Sara Lazzaro, Matilde Gioli, Gianmarco Saurino, Silvia Mazzieri e tanti altri.

Ispirata alla vera storia del dottor Pierdante Piccioni, la serie ” DOC – Nelle tue mani” racconta la malattia come possibilità di nuova occasione, di cambiamento, di sfida. Quando non è grave al punto da mettere in pericolo la vita stessa, forse può essere la strada per la ricerca del senso più profondo dell’esistenza.  DOC – Nelle tue mani è una produzione Lux Vide in collaborazione con Rai Fiction. Una serie dai tanti colpi di scena tratta da una vicenda realmente accaduta che vede alla regia Jan Maria Michelini e Ciro Visco e, come autori del soggetto e supervisione alla sceneggiatura, Francesco Arlanch e Viola Rispoli.

DOC – Nelle tue mani, la parola al cast

Purtroppo le attività stampa tradizionali in Rai non si svolgono più a causa del coronavirus, ma siamo riusciti a raggiungere telefonicamente alcuni dei protagonisti di DOC – Nelle tue mani.

 Sara Lazzaro è Agnese Tiberi

Sara Lazzaro DOC - Nelle tue mani
Sara Lazzaro è Agnese Tiberi in DOC – Nelle tue mani, foto di Pirrone Piergiorgio

La prima che abbiamo intervistato è Sara Lazzaro, brillante attrice forse non molto nota al grande pubblico ma che vi sorprenderà in questa nuova produzione Lux Vide, che ci ha subito parlato della sua quarantena:

“Sono a Roma, nel mio appartamentino, in cui ho vissuto anche durante la lavorazione della serie. La mia famiglia è in Veneto, ma ho preferito passare questo momento di quarantena isolata da loro, sopratutto per tutelarli. Anche se è difficile, credo sia la decisione migliore. Ci sentiamo ogni giorno, nel tentativo di starci comunque vicini ed accorciare la distanza. Passo le mie giornate cercando di star “sana” (di corpo e di mente) il più possibile disegnando, facendo yoga, mangiando bene, tenendomi informata da fonti attendibili, facendo quelle chiamate ad amici e famigliari da tempo rimandate, guardando serie e film… Cerco di trasformare il più possibile questo momento in una “opportunità. Le riprese di DOC sono iniziate a Settembre 2019. Erano quindi passati ormai sei mesi ed eravamo agli sgoccioli della lavorazione. Il giorno del blocco io non ero sul set, ma sarei dovuta esserci pochi giorni dopo. È stato un segnale forte e chiaro, per tutti, della gravità della situazione e di quanto fosse fondamentale e necessario, fermando il nostro lavoro, contribuire a contenere questa drammatica emergenza nazionale. Per via dell’interruzione delle riprese, andremo in onda adesso (il 26 Marzo) con le prime quattro serate. Appena avremo modo di integrare le scene mancanti, andremo poi in onda con i successivi 4 episodi in autunno. Spero arrivi l’umanità della serie”
A proposito del suo personaggio e della preparazione per DOC – Nelle tue mani spiega:
“Prima di iniziare le riprese, come altri miei colleghi nel progetto, ho fatto alcuni giorni di training al Policlinico Universitario Gemelli di Roma nel reparto di Medicina Interna sotto la guida del Prof. Landolfi. Agnese Tiberi è una donna forte e determinata, ma altrettanto fragile e in certi aspetti irrisolta – ha dovuto affrontare diversi drammi e difficoltà nel corso della sua vita (in primis la morte di Mattia, il loro secondogenito), che l’hanno portata inevitabilmente ad evolvere, principalmente per proteggersi e trovare una chiave per risollevarsi per continuare a vivere la propria vita. La morte del figlio provoca una ferita indelebile per entrambi che non li permette di tenere unito il loro matrimonio. Lei decide di lasciare la corsia (anche lei era medico) e decide di mantenere la sua presenza nell’ospedale, ma con un ruolo dirigenziale, diventando direttrice sanitaria. Per i successivi 10 anni i due costruiscono due vite separate, fredde e distaccate – l’ospedale è l’unico denominatore comune. L’incidente di Andrea e il suo risveglio a “-12″ riapre un mondo irrisolto, costringendo Agnese a fare i conti con un passato doloroso, ma anche a rincontrare l'”Andrea” che ha tanto amato e che ora cerca di riconquistarla. Diventa una funambola nel tentativo di mantenere un equilibrio tra la sfera professionale rispetto il ruolo delicato che ricopre in ospedale e la sfera personale ed emotiva risvegliata da questo “ritorno” di Andrea”

 Gianmarco Saurino è Lorenzo Lazzarini

gianmarco saurino DOC - Nelle tue mani
gianmarco saurino DOC – Nelle tue mani

Un altro degli attori che abbiamo raggiunto telefonicamente è Gianmarco Saurino. Nella serie il popolare volto di “Che Dio Ci Aiuti” interpreta il medico Lorenzo Lazzarini e sembra proprio che per lui anche in questa serie ci sarà una situazione romantica  movimentata come nel convento di Suor Angela. La cosa importante però era rendere omaggio ai medici che stanno lottando nelle corsie per aiutare tanta gente, mentre noi dobbiamo restare a casa magari con un buon libro o una fiction:

“Diciamo che questa clausura è d’oro rispetto a quello che stanno vivendo in altre parti d’Italia. Io non sono sceson a Foggia, sono a Roma a Centocelle. In questo momento risulta davvero difficili parlare di televisione, ma come si dice ‘the show must go on’. Uno si sente inadeguato, perché indossare un camice ha un certo peso mentre oggi ancora di più. Però le persone magari riescono a svagarsi qualche ora. Io non riesco a capire come ci sia gente che si lamenta a stare a casa quando ci sono persone che vivono nella tragedia ogni giorno”.

Gianmarco è stato protagonista a teatro con lo splendido “L’importanza di leggere i classici” con Francesco Montanari e ci ha svelato subito che la sua è una quarantena anche letteraria:

Sto passando la quarantena leggendo, ho davanti il libro “Anima” di Wajdi Mouawad uno scrittore libanese che vive in Canada, è molto carino. Ho appena finito di leggere “Ossigeno” di Sacha Naspini, molto molto bello. Il libro però che consiglio al 100% è un altro libro di questo autore “Le case del mal contento”, ambientato in Toscana ed è uno dei più belli che ho letto negli ultimi anni.Ho riletto anche recentemente il romanzo “Viaggio al termine della notte” di Louis-Ferdinand Céline. Un altro libro che mi sento di consigliarvi è di Richard Mason e si chiama “Anime alla deriva”, ho conosciuto questo romanzo nella bellissima manifestazione “Il Libro Possibile” a Polignano a Mare”.

 

Un ruolo davvero non semplice che ha richiesto un periodo di preparazione al Policlinico Gemelli, ma anche la visione di tanti prodotti come Scrubs, The Good Doctor e soprattutto Grey’s Anatomy che è quello a cui si avvicina maggiormente. Gianmarco Saurino poi ci descrive così il suo personaggio:

“Questo è stato forse il ruolo più difficile che ho fatto per la televisione. Lo è stato perché quando indossi un camice senti la responsabilità, ma anche perché la sceneggiatura mi ha messo in difficoltà aumentando i miei rischi e questo non accade spesso. Il mio personaggio ha degli ostacoli da superare che si accumulano e alla fine viene reso umano. Il personaggio diventa più credibile ed estremamente complesso. Ha delle cose non  risolte, è un po’ come guardarsi nello specchio e vederlo frantumato. Questo si ripercuote nel relazionarsi agli amici, alle donne e al proprio lavoro. È stato molto bello risolvere questo equilibrio tra armonia e caos. Il mio Lorenzo Lazzarini è stato un vero regalo”.

Silvia Mazzieri è Alba Patrizi

Silvia Mazzieri in DOC - Nelle tue mani
Silvia Mazzieri in DOC – Nelle tue mani

Silvia Mazzieri è ormai diventata uno dei nuovi volti del piccolo schermo italiano. La vincitrice della fascia di Miss Cinema nel concorso di Miss Italia di dieci anni fa è cresciuta e ora dopo “Braccialetti Rossi” e il recente “La Strada di Casa” è di casa su Rai 1. In questo momento si trova in quarantena a Roma e per lei che ama molto la sua famiglia è un periodo difficile:

“In questi giorni sono a Roma. É un momento molto delicato e difficile per tutti noi. Sto leggendo alcuni libri e guardando un po’ di film e serie tv interessanti. Mi sto anche allenando. Lo sport é molto importante per l’umore, per tenersi in forma e per non perdere il ritmo. Adesso, che ho piú tempo, cerco di sperimentare nuove ricette culinarie. Inoltre, sento e chiamo, ogni giorno, i miei amici e le persone care che ho lontane.  Quando tutto sarà finito la prima persona che vorrò abbracciare è mio fratello. Avendo avuto dei mesi molto intensi di lavoro, ho avuto poco tempo da dedicargli. Ma appena, tutto questo sarà finito e potremo tornare alla normalità, corro ad abbracciare Fabio, che mi sostiene e mi ama da sempre”.

Quando le chiediamo cosa sta leggendo Silvia Mazzieri ci dà una bellissima riflessione sul rendere preziosi anche questi momenti in cui forzatamente dobbiamo restare a casa, magari con le persone care al nostro fianco:

“Sto leggendo un libro molto intenso “ Ogni parola è un seme” di Susanna Tamaro. Questo libro ti permette di riflettere sul significato della parola e su quanto sia importante la sua presenza nelle nostre vite, spesso troppo caotiche e veloci. La parola viene anche confrontata al silenzio, che è necessario per trovare meditazione e pace. Ho trovato molto interessante la riflessione che la scrittrice riesce a fare sul caos che viviamo nella quotidianità. Spesso siamo circondati dal “ fracasso” e il “rumore” ci impedisce di fermarci e dare un senso alle parole che pronunciamo.  In periodi difficili come quello che stiamo vivendo oggi, penso sia bello leggere un libro del genere che ci spinge a vedere le parole come dei semi che possono permetterci di riflettere ma soprattutto di fiorire, rinascere e scoprire la vita ed i suoi reali valori”.

Quando le chiediamo di parlarci del suo personaggio Alba Patrizi in DOC – Nelle tue mani inizia svelandoci di essere stata al Gemelli per imparare dai medici con i suoi colleghi e di aver iniziato a vedere Grey’s Anatomy:

“Una serie del genere mi lascia un grande bagaglio emotivo ma anche una conoscenza di una materia come la Medicina. Abbiamo trattato molti temi e abbiamo fatto un training molto interessante per alcune settimane in un ospedale a Roma. Questa serie mi ha permesso di raccontare il mondo che vivono i giovani professionisti quando si approcciano a lavorare in contesti così grandi, dove viene richiesta una grande responsabilità e concentrazione. I medici devono sempre dimostrarsi impeccabili e infallibili, eppure anche loro sono esseri umani che lavorano e che hanno delle vite comuni, simili alle nostre. Al di là del camice, c’è un essere umano e dobbiamo ricordarcelo, sempre. Per me, ogni ruolo rappresenta una grande responsabilità. Soprattutto se ti appresti a dare voce ad una persona che realmente è esistita o che affronta dolori profondi come la scoperta di una malattia, senti di dover dare molta attenzione a ció che vive. Per esempio, interpretare un ruolo come quello del medico in un momento così particolare per tutti, inevitabilmente, è una grande responsabilità per un attore”.

DOC – Nelle tue mani, la trama

Andrea Fanti è un giovane e brillante primario di Medicina Interna in “Doc – Nelle tue Mani”. Le sue diagnosi sono veloci, acute e corrette. È temuto e rispettato dai colleghi e dai pazienti, con i quali è particolarmente distaccato e pragmatico. L’empatia per lui è fuorviante. Ripete spesso infatti che il malato è il peggior medico di sé stesso. Questo è in sintesi il dottor Fanti prima dello sparo che spezza in due la sua vita. A premere il grilletto nella sala d’attesa dell’ospedale è il padre di un paziente deceduto nel suo reparto. Quando si risveglia dal lungo intervento chirurgico, appare subito chiaro che il proiettile ha cancellato dal suo cervello i ricordi degli ultimi dodici anni di vita. Anche dell’esperienza di primario non ha consapevolezza, né arriverebbe mai a immaginare di essere stato un despota in corsia, severo e freddo con tutti. Ora Andrea è finito improvvisamente dall’altra parte. È un paziente inchiodato a un referto inequivocabile: corteccia cerebrale gravemente lesionata. C’è soltanto una cosa che non è cambiata: il desiderio di essere medico.

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