Serie A, bando da rifare per i diritti tv: cosa succede ora

Colpo di scena. All’improvviso la Serie A si ritrova (nuovamente) ad avere un intermediario depotenziato delle sue funzioni per vendere i diritti televisivi. Il tribunale di Milano, infatti, ha confermato la sospensione del bando per i diritti tv della Serie A di Mediapro che si era aggiudicata le immagini del massimo campionato di calcio per una cifra di 1,05 miliardi di euro. Secondo quanto si apprende da fonti vicine al tribunale milanese, infatti, il giudice Claudio Marangoni ha deciso per l’annullamento del bando: vaga la sua formulazione, mentre è piuttosto evidente la violazioni dei principi antitrust.

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Diritti tv Serie A, come si è arrivati alla decisione del tribunale di Milano

Il bando pubblicato da Mediapro – agenzia spagnola con sede a Barcellona – prevedeva la messa in vendita di pacchetti preconfezionati, con tanto di telecronache. Inoltre, questi pacchetti venivano messi a disposizione dei vari colossi della comunicazione (ad esempio Sky e Mediaset) senza una base d’asta da cui partire. Proprio su quest’ultimo aspetto aveva fatto leva Sky, che aveva immediatamente fatto ricorso ottenendo una sospensione dello stesso bando.

Secondo l’azienda di Rupert Murdoch, infatti, quest’ultimo aspetto andrebbe a violare la Legge Melandri che disciplina l’emissione televisiva del campionato di calcio. Inoltre, la presenza di telecronache e l’acquisizione di proventi, a partire da quelli per la pubblicità, farebbe di Mediapro un vero e proprio editore e non un semplice mediatore (ruolo attraverso il quale aveva ottenuto i diritti televisivi della Serie A).

Diritti tv Serie A, la reazione di Sky

«La decisione del Tribunale di Milano ha confermato che era necessaria una verifica dell’aderenza del bando di Mediapro alle leggi italiane – ha affermato Sky in una dichiarazione all’Ansa -, facendo chiarezza a beneficio di tutti i partecipanti e creando i presupposti per la definizione della procedura di assegnazione dei diritti 2018-21 della Serie A. Sky è pronta come sempre a fare la sua parte con un’importante offerta che possa dare certezza a tutti gli appassionati e allo stesso tempo garantire il futuro dei club e di tutto il sistema calcio».

Diritti tv Serie A, cosa succede ora?

Gli scenari che si presentano ora, sono tutti da verificare. Cosa succede nella partita dei diritti tv della Serie A? Innanzitutto, Mediapro ha a disposizione 15 giorni per presentare ricorso. Questo aspetto ritarderebbe ulteriormente i termini della questione, dal momento che il giudice dovrebbe prendere in esame gli estremi delle ragioni degli spagnoli.

Tuttavia, Mediapro potrebbe ‘semplicemente’ decidere di riformulare il bando, in maniera diversa rispetto a quello presentato dopo l’acquisizione dei diritti televisivi: un lavoro intenso per l’avvocato Luca Ferrari dello studio Withers, che sta assistendo gli spagnoli in questa fase molto delicata. Una riformulazione del bando, che andrebbe bene agli operatori della comunicazione come Sky e Mediaset, prevede comunque ulteriori tempi tecnici per l’assegnazione dei diversi pacchetti. La Serie A, insomma, rischia seriamente di partire senza copertura televisiva. In ballo c’è un investimento da oltre un miliardo di euro: le parti in causa faranno di tutto per evitare che il nostro campionato non possa essere visto in televisione. Rappresenterebbe un duro colpo per gli abbonati di Sky e di Mediaset che, a quel punto, vedrebbero i loro contratti in essere come non corrispondenti all’effettiva offerta dei suoi gestori. Con la conseguente, eventuale pioggia di disdette.

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