Ecco chi sono le persone che Salini propone come direttori dei TG Rai

30/10/2018 di Redazione

Ormai il quadro è completo. La direzione dei telegiornali della Rai sembra un affare interno a Lega e Movimento 5 Stelle: la mano dei partiti si vede eccome dietro alla rosa di nomi proposta dall’amministratore delegato della Rai Fabrizio Salini. Questa lista, ora, verrà sottoposta al consiglio d’amministrazione per l’approvazione.

I nomi proposti per i direttori tg Rai

Le quattro principali gestioni dell’informazione taragata Rai sono state così suddivise: Giuseppe Carboni al Tg1, Gennaro Sangiuliano al Tg2, Giuseppina Paterniti al Tg3 e Luca Mazzà alla Radio. Il primo, che da giornalista del Tg2, ha sempre coperto le notizie relative al Movimento 5 Stelle, Gennaro Sangiuliano è in quota Lega, mentre Giuseppima Paterniti – una vita da corrispondente da Bruxelles – accontenta l’ala che può essere definita «di sinistra» dello stesso Movimento, con la possibilità di dialogare con l’opposizione del Pd.

Slittano invece le nomine dei direttori di rete, perché c’è il nodo Casimiro Lieto, autore della Prova del Cuoco (che ha promosso a conduttrice Elisa Isoardi) e che Matteo Salvini vorrebbe come, appunto, direttore di una tra Raiuno, Raidue e Raitre.

Chi sono Giuseppe Carboni, Gennaro Sangiuliano e Giuseppina Paterniti

Insomma, la mano di M5S e Lega si vede molto sulle nomine in Rai. Giuseppe Carboni, giornalista politico del Tg2, è stato scelto dai pentastellati per l’affinità con i loro gruppi parlamentari. Gennaro Sangiuliano – in quota Salvini – è stato a lungo vicedirettore del Tg1: liberale napoletano è sempre stato visto come un punto di riferimento del mondo dell’informazione legata al centro-destra. Il suo nome è gradito anche a Fratelli d’Italia.

Giuseppina Paterniti, invece, ha ricoperto diversi ruoli per i Tg Rai. Dopo aver dato notizia con approfondimenti sui fatti drammatici del G8 di Genova, la Paterniti (nata a Capo D’Orlando) è stata a lungo corrispondente da Bruxelles prima di diventare direttrice della TGR. Ora, è pronta a dirigere la terza rete, quella tradizionalmente riservata alle opposizioni.

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