Una legge potrebbe cambiare la responsabilità per i commenti diffamatori sugli account social

In Australia, vengono considerati responsabili gli admin della pagina e non soltanto gli autori dei commenti diffamatori. Ma dal 2024 le cose potrebbero cambiare

13/12/2022 di Redazione

La legge sulla diffamazione online in Australia prevede un aspetto decisamente controverso: quello di ritenere responsabili anche i gestori delle pagine social per i commenti che vengono pubblicati da terze persone a corredo di contenuti proposti dalle pagine stesse. Di conseguenza, la pagina di una newsroom giornalistica potrebbe essere considerata responsabile anche per un commento diffamatorio di un lettore, inserito sotto a un link di un articolo proposto dalla testata stessa sui social network. Ma, dal 2024 in poi, questo particolare aspetto della diffamazione online potrebbe cambiare, facendo assumere una posizione molto più comoda ai gestori e agli admin delle pagine social.

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Diffamazione in Australia, come cambierà la responsabilità degli admin delle pagine per i commenti inopportuni

La legge aveva preso le mosse da un ricorso di Dylan Voller, la cui vicenda di cronaca è stata raccontata da diversi media australiani. Le offese contenute nei commenti a questi articoli – diffusi sui social – gli avevano permesso di sporgere denuncia nei confronti delle testate che non li avevano moderati. Da qui, l’individuazione della responsabilità della diffamazione non solo in capo all’autore materiale del commento, ma anche del network proprietario della pagina Facebook che li aveva ospitati.

Tuttavia, sono in piedi degli emendamenti che, verosimilmente, verranno presi in considerazione dalle autorità australiane per modificare la legge sulla diffamazione sui social network. È stato il procuratore generale del New South Wales, Mark Speakman, a individuare questo spiraglio: d’ora in avanti, infatti, le vittime di commenti diffamatori potranno segnalare ai siti di news le parole sgradite e procedere di conseguenza soltanto nel caso in cui i siti di news non dovessero prendere in considerazione questo loro ricorso.

Se si considera che, in virtù delle evoluzioni della legge sulla diffamazione in Australia, diversi media e admin di pagine social si sono dotati di team di moderazione molto attenti e proattivi, è evidente che la segnalazione degli utenti diffamati sarà un grande aiuto rispetto allo status precedente della legge. «Nel considerare questa riforma – è il commento di Mark Speakman -, è fondamentale trovare un equilibrio tra la protezione della libertà di parola e il diritto degli individui di chiedere un risarcimento in circostanze appropriate per i danni causati alla loro reputazione».

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