Facebook blocca tutti i nuovi prodotti per capire se possono essere usati contro l’azienda
Sarebbe l'effetto delle critiche e dei diversi attacchi che Facebook sta subendo in questi giorni
07/10/2021 di Redazione
Cosa c’è stato dietro la decisione di Facebook di bloccare la funzionalità di Instagram Kids che era già stata annunciata in passato? E perché, ad esempio, il team di Crowdtangle è stato riorganizzato recentemente? Perché Facebook sta tardando prima di fare uscire degli aggiornamenti e delle nuove funzionalità che aveva programmato in passato e che aveva previsto di rendere pubbliche in questi giorni? Secondo il Wall Street Journal – che è diventato il grimaldello che ha in qualche modo aperto una breccia in una delle fughe di informazioni da Menlo Park più rilevanti della storia – ci sarebbe la volontà decisa di non fare altri passi falsi.
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Dietrofront Facebook su alcune nuove funzionalità proposte
Pensate a uno strumento come Instagram Kids che avrebbe aperto la strada all’utilizzo di un vero e proprio social network – sebbene con tutti i filtri del caso – per i bambini. Tecnicamente, si sarebbe potuto esporre a diversi attacchi frontali, potrebbe aver avuto diversi punti deboli che, soprattutto in una prima fase, sarebbero sicuramente stati evidenziati in maniera significativa. Per questo, Facebook ha deciso – qualche giorno fa – di ritardare la sua pubblicazione, nonostante fosse ormai tutto pronto.
Anche sulle piattaforme di gaming legate a Facebook, anche sui vari studi interni che erano stati commissionati per essere poi resi pubblici, Menlo Park ha voluto fare un secondo check di verifica, per assicurarsi che nessuno di questi strumenti potesse essere utilizzato contro la piattaforma di Mark Zuckerberg che, in pochi giorni, ha dovuto far fronte alle accuse di Frances Haugen, ma anche al più lungo down della sua piattaforma a partire dalla data della sua fondazione, il 4 febbraio 2004.
Facebook è diventato un elefante in una cristalleria e non può più sbagliare. Per questo ogni mossa, d’ora in poi dovrà essere studiata. Anche le comunicazioni interne: ora, pare, ci sia più controllo. L’obiettivo è stringere la cinghia, sperando fortemente che il caso di Frances Haugen non abbia dato il via a un “effetto emulazione” che potrebbe far crollare l’intero castello di carte a colpi di rivelazioni di segreti aziendali.