No, Di Maio non ha mai detto che sarà «in prima linea come Zelensky» se Putin attaccherà l’Italia

Un falso tweet sta circolando sui social e su vari siti. Ma non è mai stato pubblicato dal Ministro degli Esteri italiano

23/03/2022 di Enzo Boldi

Molti profili social lo hanno condiviso accompagnandolo con questo testo: «Ma si può essere così stupidi?». La vera domanda è: ma si può essere così ingenui dal condividere un evidente foto-montaggio di cui non vi sono ulteriori tracce online e dare vita al solito can can mediatico? Perché da un paio di giorni sta circolando su Twitter (e ripreso anche da alcuni siti, non organi di informazione) un presunto post (non) pubblicato da Luigi Di Maio. Si parla di una sua presenza in prima linea in caso di attacco russo all’Italia, sul modello Zelensky. Ovviamente queste parole non sono mai state scritte, né pronunciate dal numero uno della Farnesina.

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Circolano solamente screenshot, magicamente tagliati per non far vedere il presunto orario di condivisione di quel (falso) tweet. Insomma, una strategia ben consolidata che è il primo sintomo di una bufala. E nel presunto tweet attribuito a Luigi Di Maio si legge: «Se la Russia attaccherà l’Italia sarò in prima linea come l’amico ucraino Zelensky». Il tutto accompagnato dalla foto del Presidente ucraino.

Di Maio non si è mai paragonato a Zelensky contro Putin

Ovviamente si tratta di un fake. Sul profilo del Ministro degli Esteri, infatti, non compare questo tweet. Può averlo cancellato? Anche questa ipotesi è da cassare, perché tracce sarebbero rimaste nei motori di ricerca (basta copiare e incollare la frase per vedere il testo di quel tweet su Google per non essere rimandati ad alcun contenuto ufficialmente riferibile al profilo social del capo della Farnesina. E c’è di più. Ve lo spieghiamo mostrando lo screenshot di un tweet realmente pubblicato da Luigi Di Maio.

Sotto il nome e il tag, infatti, compare l’etichetta «Italia – Funzionario di Stato». Non è un vezzo, ma un procedimenti attivo sulla piattaforma social Twitter da oltre un anno per “identificare” i social ufficiali di personalità appartenenti a un determinato Paese e che rappresentano le istituzioni dello stesso. E chi ha realizzato quel tweet fake che sta circolando in queste ore si è dimenticato anche quel dettaglio, oltre al scrivere cose mai dette e pronunciate. Probabilmente si trattava di satira o della classica attività di qualche “troll”. Ma in tanti – quelli che hanno accompagnato il tutto con la scritta «Ma si può essere così stupidi?» – ci hanno creduto. Come nel più classico specchio riflesso.

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