I 44.849 di Rousseau hanno deciso di salvare Di Maio, che 6 milioni di elettori M5S avevano bocciato

L’esito del voto, diciamocelo pure, era scontato. La piattaforma Rousseau ha sancito il salvataggio di Luigi Di Maio, in quello che era stato considerato un referendum su se stesso. Da ieri, gli appoggi ricevuti da Beppe Grillo, da Davide Casaleggio, ma anche da tutti i big del Movimento 5 Stelle avevano lasciato intendere che il leader pentastellato sarebbe stato riconfermato anche dagli iscritti che, in 56mila hanno votato sulla piattaforma Rousseau, rispondendo al quesito: «Confermi Luigi Di Maio come capo politico del Movimento 5 Stelle?».

Di Maio salvato da 44.849 voti della piattaforma Rousseau

Tra questi iscritti, ben 44.849 hanno votato la rinnovata fiducia a Luigi Di Maio. Ma non possiamo raccontarci che, dopo questa votazione, il leader del Movimento 5 Stelle sia uscito più forte di prima. La consultazione telematica su Rousseau ha messo per l’ennesima volta in evidenza i limiti della democrazia diretta tanto propagandata dal Movimento 5 Stelle.

Alcune decine di migliaia di iscritti, infatti, hanno deciso di mandare avanti un percorso – quello della leadership di Luigi Di Maio – che ben 6 milioni di elettori avevano bocciato. Non si può escludere una responsabilità del capo politico in questa emorragia di voti (quantificabile proprio in una diminuzione di 6 milioni di consensi) che si è verificata nello spazio di pochi mesi, dalle elezioni politiche del 2018 a quelle europee del 2019.

La distanza tra la piattaforma Rousseau e la realtà

Nonostante questo, lo specchietto per le allodole della piattaforma Rousseau ha fornito una ulteriore sponda a Luigi Di Maio per andare avanti. Il Movimento 5 Stelle ha salutato il voto su Rousseau come un grande record per la piattaforma. Ma ha dimostrato ancora una volta quanto sia scollata la realtà dal mondo ovattato del Blog delle Stelle e della stessa piattaforma di democrazia diretta. Dove la nuova oligarchia decide e rovescia quello che il popolo aveva stabilito con l’antico strumento del voto. Uno valeva uno. Ora 44.849 mila valgono 6 milioni.

FOTO: ANSA/CIRO FUSCO

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