Atlantia, Di Maio accusa il governo Renzi di aver fatto una «leggina di notte a favore di Benetton»

16/08/2018 di Enzo Boldi

Luigi Di Maio attacca frontalmente il governo Renzi e la famiglia Benetton. Dopo il vertice nella prefettura di Genova, insieme al Premier Giuseppe Conte, il leader politico del Movimento 5 Stelle ha lanciato una grave accusa contro l’ex Presidente del Consiglio: «Nello Sblocca Italia 2015 fu inserita di notte una leggina che prolungava la concessione ad Autostrade in barba a qualsiasi forma di concorrenza. Si è fatta per finanziare le campagne elettorali. A me la campagna non l’ha pagata Benetton e sono libero di rescindere questi contratti».

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Lo stesso vicepremier e Ministro del Lavoro ha dichiarato che non ha alcuna intenzione di incontrare la famiglia Benetton che questa mattina, in una nota pubblicata dalla holding Edizioni Srl, si era detta disponibile a incontrare e aiutare il Governo per accertare le responsabilità della tragedia del crollo del Ponte Morandi di Genova: «Non mi sento umanamente di incontrarli – ha spiegato Di Maio ai cronisti -. La situazione fa molta rabbia, la verità è che gli utili netti che fanno queste società in regime di monopolio fanno arrabbiare tutti. Molti soldi potevano essere investiti in sicurezza, mentre sono andati in dividendi. Significa che quando si mette in mano ad un privato e a delle finanziarie le nostre strade e la sicurezza delle nostre famiglie si preferisce il profitto. I Benetton li incontreremo virtualmente nella fase i contraddittorio quando gli ritireremo la licenza».

Di Maio Atlantia, l’attacco ai Benetton e le penali che non saranno pagate

Lo Stato italiano non dovrà pagare alcuna penale per la revoca del contratto di concessione ad Atlantia. Ne è sicuro Luigi di Maio che, intervenuto questa mattina a Radio24 prima dell’incontro in Prefettura, si è detto certo che il tutto sia stato fatto – e sarà fatto – seguendo lo stato di diritto. Il Ministro del Lavoro ha poi tirato una stoccata ad Atlantia che questa mattina, in un comunicato, aveva accusato il Governo di aver annunciato la revoca senza prima aver accertato i fatti, provocando il crollo delle azioni del proprio titolo a Piazza Affari.

Di Maio Atlantia, il crollo in Borsa dopo l’annuncio della revoca delle concessioni

«Prima che il governo annunciasse la revoca delle concessioni, la Borsa aveva già punito Atlantia», ha sottolineato Luigi Di Maio nella sua intervista a Radio24. Una mezza verità. Il titolo azionario aveva chiuso – martedì pomeriggio – con un calo del 5,39% (dopo aver toccato anche il -10%). Una perdita netta, anzi nettissima, di oltre 1 miliardo di euro in contrattazioni, ma nulla a che vedere con quanto sta accadendo oggi a Piazza Affari. L’annuncio della revoca delle concessioni – fatto dal premier Giuseppe Conte e sostenuto dalle dichiarazioni di Matteo Salvini e di Luigi Di Maio – era stato fatto a borse chiuse (per la festività di Ferragosto) e il fragoroso crollo è arrivato alla riapertura di questa mattina, dopo che il mercato ha digerito le intenzioni del governo italiano.

Di Maio Atlantia, revoca giustificata dalle 40 vittime

Nel corso della sua intervista a Radio24, Di Maio ha anche parlato delle laute penali che lo Stato italiano dovrebbe pagare ad Autostrade per l’Italia (quindi ad Atlantia) per la revoca delle concessioni, ma si è detto certo che la legge consentirà al Governo di non dover pagar nulla. «Sono convinto che ci siano tutte le motivazioni per non pagare penali – spiega il Vicepremier -. Di fronte a 40 morti non ci sono clausole che tengano».

Di Maio Atlantia, gli obblighi contrattuali non rispettati

Per Di Maio, infatti, la revoca non sarebbe ingiustificata, facendo di fatto saltare gli accordi sulle penali previste dal contratto di concessione. «Le penali di 20 miliardi di cui tutti parlano si devono pagare quando stracci un contratto senza motivazione. Noi qui parliamo di un contratto fatto ad Autostrade che prevedeva degli obblighi, siccome per noi questi obblighi non sono stati rispettati si deve recedere al contratto e abbiamo avviato questa procedura di annullamento non in maniera immotivata».

 

(foto di copertina: ANSA/UFFICIO STAMPA MIT)

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