Di Battista: «Dal PD neanche una parola su Benetton e Malagò»

27/08/2019 di Enzo Boldi

Mentre Pd e Movimento 5 Stelle sono tornati a lavorare sotto traccia dopo le accuse reciproche piovute in mattinata, lo scossone arriva da Alessandro Di Battista. L’attivista ed ex deputato pentastellato (che ieri ha partecipato al vertice tra i big M5S) è tornato a tuonare contro il Partito Democratico. Nel mirino, come ha sempre fatto nel corso dei suoi anni, ci sono le concessioni autostradali ai Benetton, il conflitto d’interesse e la figura di Giovanni Malagò al vertice dello sport italiano.

«È il ‘deep State’ (lo Stato occulto) il nemico principale degli interessi dei cittadini. A me interessa contrastarlo – ha scritto Alessandro Di Battista su Facebook -. Sono le mie idee e le idee devono restare protagoniste. Io non ho sentito nessuno del PD pronunciarsi su questo in questi giorni». I riferimenti vengono snocciolati lungo il post social scritto dall’ex deputato del Movimento 5 Stelle che resta, comunque, una voce molto influente tra i pentastellati.

Di Battista spara a zero su Pd

E si parla della revoca delle concessioni autostradali ad Autostrade per l’Italia la società gestita da Atlantia – la holding della famiglia Benetton -, del ruolo di Giovanni Malagò alla guida del Coni (quindi dell’intero sistema dello sport in Italia) e del conflitto d’interesse. Insomma, Di Battista sottolinea che nei vari incontri tra il Pd e il Movimento 5 Stelle non siano state affrontate quelle per lui sono idee fondamentali e che non possono essere sottaciute in vista di una trattativa.

La spaccatura nel M5S

Ma le parole di Di Battista non sono andate giù ad alcuni del Movimento 5 Stelle: «Chi esplicitamente sta perseguendo la strada del voto o del ritorno con la Lega contro la volontà del gruppo parlamentare e Di Beppe Grillo non può dettare condizioni a nessuno – ha scritto Luigi Gallo, deputato M5s e Presidente della commissione Cultura, Scienza ed Istruzione della Camera -. Un’altra occasione persa per stare in silenzio Conte-2».

(foto di copertina: ANSA/MASSIMO PERCOSSI)

Share this article