Salvini toglie a Toninelli lo stop all’ingresso nelle acque italiane e lo intesta al Viminale

10/05/2019 di Enzo Boldi

Scacco matto. Dopo mesi di parole al vento al grido «porti chiusi», Matteo Salvini potrà finalmente avere la prima e l’ultima parola sullo stop alla navigazione, circolazione e sosta delle navi nelle acque italiane. Lo ha deciso lo stesso capo del Viminale con il decreto sicurezza bis che va a modificare l’articolo 83 del codice di navigazione vigente in Italia fino a questo pomeriggio. Le competenze, dunque, vengono tolte a Danilo Toninelli e al suo Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che ora avrà poteri molto più limitati sul tema.

«Attribuire al Ministro dell’Interno la competenza a limitare o vietare il transito e/o la sosta nel mare territoriale qualora sussistano ragioni di ordine e sicurezza pubblica». È quanto prevede uno degli articoli del decreto di sicurezza bis, che va a intervenire direttamente «in materia di Codice della Navigazione, in particolare su ‘Divieto di transito e di sosta’ di navi mercantili nel mare territoriale, limitando le competenze del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti alle sole finalità di sicurezza della navigazione e di protezione dell’ambiente marino».

Col decreto sicurezza bis Salvini si dà i pieni poteri in tema di immigrazione

Ancora non c’è la competenza sui porti aperti o chiusi, ma questo decreto sicurezza bis dà maggiore potere al Viminale sull’immigrazione via mare. Oltre allo stop alla navigazione nelle acque italiane, sono state inserite anche alcune sanzioni per chi soccorre illegalmente i migranti in mare: a chi, nello svolgimento di operazioni di soccorso in acque internazionali, non rispetta gli obblighi previsti dalle Convenzioni internazionali – con particolare riferimento alle istruzioni operative delle autorità SAR competenti o di quelle dello Stato di bandiera – sarà applicata «la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 3.500 a 5.500 euro per ciascuno degli stranieri trasportati».

Multe per chi soccorre i migranti in difficoltà

Nei casi «più gravi o reiterati è disposta la sospensione da 1 a 12 mesi, ovvero la revoca della licenza, autorizzazione o concessione rilasciata dall’autorità amministrativa italiana inerente all’attività svolta e al mezzo di trasporto utilizzato». È quanto prevede l’articolo 1 del decreto sicurezza bis, il «decreto legge recante disposizioni urgenti in materia di ordine di sicurezza pubblica» definito oggi dal Viminale.

(foto di copertina: ANSA/ NICOLA MARFISI)

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