Ha senso paragonare 6000 crocieristi e 400 migranti?
30/01/2020 di Gianmichele Laino
Ha senso paragonare crocieristi e migranti? Soprattutto, ha senso parlare di coronavirus a proposito del fenomeno dell’immigrazione. Eppure, Matteo Salvini è riuscito nell’impresa di mettere tutto nello stesso tweet.
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Matteo Salvini paragona crocieristi e migranti
A Civitavecchia 6.000 crocieristi bloccati a bordo, mentre a Taranto, per 400 presunti profughi da chissà dove, porti spalancati… pic.twitter.com/YFGH7KeTew
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) January 30, 2020
L’ex ministro dell’Interno ha preso la palla al balzo e ha accennato alla questione della nave Costa Smeralda ancorata a Civitavecchia a causa dei sospetti – poi fugati, anche attraverso una nota ufficiale dell’Istituto delle malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma – di coronavirus su due passeggeri. Poi, ha messo in relazione questo fatto con l’altro episodio di cronaca dei giorni scorsi: ovvero lo sbarco, datato 28 gennaio, di 400 migranti salvati dalla ong Ocean Viking nel porto di Taranto.
Perché il confronto di Matteo Salvini è ingiustificato
Perché confondere ancora di più le acque su due temi così delicati e che non hanno alcuna relazione tra loro? La politica dei porti chiusi, al momento, non ha nulla a che vedere con l’epidemia di coronavirus. Come è stato ricordato dal direttore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, infatti, tutti i pazienti che hanno contratto il virus al di fuori della Cina, erano tutti cittadini che, in qualche modo, hanno avuto nella loro storia personale recente un contatto con la cittadina di Wuhan.
Molto difficile che i migranti che fuggono dalle aree disagiate dell’Africa siano transitati per la metropoli cinese prima di approdare in Italia. L’importante per il leader della Lega, tuttavia, è cercare uno slogan valido anche per questa situazione.