Nell’accordo per l’acquisto di Twitter, Musk non è autorizzare a pubblicare tweet che denigrano la società

La clausola sarebbe presente nell'accordo complessivo, nella sezione annunci pubblici

27/04/2022 di Redazione

Potremmo dire, agevolmente, l’altra faccia del free speech. Elon Musk ha acquistato Twitter con un obiettivo molto chiaro: quello di consentire nuovamente una piena libertà di espressione sul social network. Viste le policies degli scorsi mesi, con cui Twitter ha bannato discorsi d’odio o fake news che hanno prima alterato il discorso sul coronavirus, poi quello sulle elezioni presidenziali americane, adesso quello sulla guerra in Ucraina, Elon Musk ha pensato bene di fare del free speech la sua bandiera che lo ha guidato verso l’acquisizione di Twitter per 44 miliardi di dollari. Tuttavia, si scopre che il nuovo proprietario di Twitter non è poi così libero d’esprimersi sul suo nuovo social network. Bloomberg, infatti, ha rivelato una sezione piuttosto corposa dell’accordo che riguarda gli annunci relativi all’acquisizione: bene, Elon Musk – stando a questa sezione – non può twittare in maniera denigratoria contro la società o contro uno dei membri della stessa.

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Critiche a Twitter da Elon Musk: divieto durante le fasi della trattativa

Secondo i file dell’accordo, ecco quello che può fare (e quello che non può fare) Elon Musk a proposito della comunicazione dell’acquisizione della compagnia di social networking: «L’investitore azionario è autorizzato a emettere tweet sulla fusione o sulle transazioni contemplate nel presente documento, a condizione che tali tweet non denigrino la società o nessuno dei suoi rappresentanti». Infatti, Elon Musk ha continuato a twittare – più o meno cripticamente – per tutta la durata della trattativa. Nella giornata di lunedì 25 aprile ha dato praticamente libero sfogo a tutta la sua verve, parlando appunto di free speech, affrontando poi il tema dell’identità delle persone che utilizzano Twitter e rispondendo a diverse parti in causa influenti (non ultimo Jack Dorsey) che esprimevano commenti rispetto all’acquisizione. Ma non c’è stato nemmeno un tweet pungente nei confronti di quello che è Twitter o di come sia stato gestito fino a questo momento.

Diciamo che il tweet più critico che è stato lanciato da Elon Musk su Twitter fino a questo momento è stato uno screenshot delle applicazioni più scaricate dall’Apple Store, in cui si dimostrava che The Truth Social, il social network fondato da Donald Trump, risultava al momento più scaricato sia di Twitter, sia di Tiktok:

Insomma, un po’ sacrificato. Lo stesso dicasi per un tweet con cui si criticava Vijaya Gadde, esponente del team di Twitter con voce in capitolo influente sulla disinformazione, che aveva spinto per la sospensione di un post del New York Post che affrontava una storia scomoda, nel 2020, sul figlio del futuro presidente degli Stati Uniti Hunter Biden. Elon Musk, a questo tweet, aveva risposto soltanto ieri: «Sospendere l’account Twitter di una delle maggiori testate americane per aver pubblicato una storia vera fu ovviamente e incredibilmente inappropriato». Anche qui i termini sembrano essere piuttosto edulcorati: ma il cartellino giallo per Elon Musk potrebbe essere scattato lo stesso. Vedremo come verranno gestiti, nel futuro prossimo, i termini di questo accordo.

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