Bezos chiede se, ora che Musk è il proprietario di Twitter, cambierà la politica del social sui contenuti in Cina

Il fondatore di Amazon lancia il sasso e nasconde la mano: con un tweet domanda come sarà la politica del social in Cina

26/04/2022 di Martina Maria Mancassola

Jeff Bezos, fondatore di Amazon, tramite un tweet ha domandato se l’accordo in contanti da 44 miliardi di dollari di Elon Musk, di cui vi abbiamo parlato ieri, per acquistare la piattaforma Twitter, darà alla Cina «un po’ di leva sulla piazza della città». Twitter risulta, infatti, bloccato in Cina, ma proprio lì Musk ha interessi commerciali importantissimi. Bezos quindi domanda, con una provocazione, se Musk cambierà la politica di Twitter in Cina. Elon Musk, che si descrive come assolutista della libertà di parola e che più volte ha criticato la politica di moderazione dei contenuti di Twitter – a suo dire – limitante la libertà di espressione, proprio ieri ha raggiunto un accordo per acquistare l’intera azienda.

Leggi anche > Jack Dorsey benedice Elon Musk: «È l’unica soluzioni in cui credo»

Bezos domanda se la politica dei contenuti di Twitter cambierà in Cina dopo l’acquisto di Musk

Il tweet di cui vi stiamo parlando è questo, e risale alla giornata di ieri: «domanda interessante. Il governo cinese ha appena ottenuto un po’ di influenza sulla piazza della città?»

Gli attivisti politici temono che il nuovo proprietario di Twitter, Elon Musk, porterà il social ad essere meno moderato nonché a  ripristinare alcuni utenti in passato banditi dalla piattaforma, compreso l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Ci sono anche domande su quel che accadrà relativamente alla politica di Twitter sui contenuti in Cina, dato che Tesla fa molto affidamento sulla Cina per produrre e vendere veicoli. Le insinuazioni di Bezos, dunque, sul probabile condizionamento di Pechino dipendono dalla forte dipendenza della società di Musk, Tesla, dal mercato e dalla produzione cinese. Circa la metà delle auto elettriche messe in commercio da Tesla nel mondo nel 2022 sono state realizzate nello stabilimento di Shanghai e la Cina è il secondo mercato a livello di importanza per la società di Musk, dopo gli USA.

Il successivo tweet di Bezos è questo: «probabilmente la mia risposta a questa domanda non lo è. Il risultato più probabile a questo proposito è la complessità in Cina per Tesla, piuttosto che la censura su Twitter».

Musk, dal canto suo, proprio ieri dichiarava in un tweet: «spero che anche i miei peggiori critici rimangano su Twitter, perché questo è ciò che significa libertà di parola».

Oggi il ministero degli Esteri cinese ha dichiarato che non vi sono le basi affinché Pechino sfrutti la leva su Tesla per influenzare i contenuti su Twitter: «ho notato che state tirando a indovinare, ma non ci sono basi fattuali», ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri cinese Wang Wenbin, rispondendo così alle insinuazioni di Bezos. Pechino riuscirà ad esercitare un’influenza su Elon Musk e quindi sulla sua piattaforma Twitter? C’è, quindi, il sospetto – pare già ritirato da Bezos – che Pechino possa condizionare la piattaforma social imponendo le proprie idee sulla libertà di parola. Un portavoce di Tesla ha dichiarato che la società non ha commenti a riguardo, e nemmeno Twitter si è espresso sul punto.

Foto Zumapress da archivio Ansa

Share this article
TAGS