Dalle storie di salvezza alle stories di salvezza: cos’è Cristagram

È un libro-calendario - Edizioni Paoline - scritto da Matteo Bergamelli, influencer cristiano

14/01/2022 di Gianmichele Laino

Il titolo, sicuramente, rappresenta l’elemento d’impatto che ti impone di fermarti un attimo. Cristagram – stories di salvezza. Si tratta di un libro-calendario – in formato 9:16, si direbbe per chi è avvezzo alla lingua del digitale – firmato Matteo Bergamelli, un influencer – anzi un “creator digitale” – da 12mila followers. L’opera, un calendario pubblicato da Edizioni Paoline, raccoglie gli spunti che negli ultimi due anni questo ragazzo bresciano ha messo insieme sui propri canali social, raggiungendo una discreta community.

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Cristagram, l’intervista a Matteo Bergamelli

«Da 4 anni ho iniziato a utilizzare i social network per il desiderio di comunicare la mia esperienza di fede. Un’estate sono partito a piedi da solo, senza soldi, per fare le mie vacanze da pellegrino a Roma. Andando senza soldi, ho sperimentato un sacco di sorprese: ho incontrato persone che mi hanno dato da mangiare, mi hanno ospitato. È la provvidenza. Mentre ero in viaggio, ho deciso di raccontare quello che stavo vivendo a mo’ di travel blogger. Da questa esperienza è nato il desiderio di condividere anche su Instagram la bellezza della fede che vivo tutti i giorni. Ho scritto un primo libro, Racconti di un pellegrino rosso. È stato il gancio per provare ad allargare ulteriormente questo progetto».

I post sui social network di Matteo Bergamelli, infatti, raccontano scene di quotidianità: «Se mi arriva un pacco di Amazon a casa e il nastro nero è collocato sulla scatola a forma di croce, allora quella diventa l’occasione per un post: Dio ti ama per Prime. Non ti tira pacco, se lo accogli è uno sballoRacconto la fede in modo simpatico».

 

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Un post condiviso da Matteo Bergamelli (@bergamellimatteo)

Questi post sono diventati, appunto, un calendario. Con il titolo di Cristagram, appunto. Come è stata accolta, dall’editor del volume, questa proposta? E come è possibile che sia diventata il titolo di un libro che, in copertina, mostra una croce colorata con la stessa palette del social network di proprietà di Zuckerberg? «In realtà – spiega Bergamelli – non ho scelto io questo titolo. Io avevo proposto CatechinstaIl catechista di Instagram. Insieme abbiamo pensato a un altro titolo, perché, volendo arrivare ai giovani, accostare la parola catechista avrebbe allontanato il target della Gen Z».

In realtà, gli facciamo notare, anche Cristagram non scherza. «Sì, ma il tema è – insiste Bergamelli -: utilizziamo uno strumento che è alla portata di tutti, per raccontare qualcosa di diverso e portare un messaggio di fede. Dio entra nella tua storia e con te vuole fare una storia di salvezza. Da qui, l’idea delle stories di salvezza: anche lo strumento chiave di Instagram può essere un viatico per questo scopo».

Matteo Bergamelli, ci tiene a chiarirlo, non è un influencer nel senso comune del termine. Di mestiere fa il programmatore informatico e la sua attività sui social network procede parallelamente alla vita di tutti i giorni. Insomma, Instagram non è un mestiere, ma solo «un linguaggio diverso per comunicare la sua fede». Certo, anche lui deve fronteggiare gli haters, che sono arrivati soprattutto dai Per Te di TikTok. Un episodio in particolare lo ha colpito: «A un certo punto qualcuno ha iniziato a inviarmi delle bestemmie completamente decontestualizzate in DM. Ho fatto un post con la Bibbia in sottofondo e con il mio pollice in su. Ho scritto: “Oggi mi hanno bestemmiato contro su Instagram, ma se anche tu che leggi questo post credi che Dio sia un grande, commenta con una benedizione”. Sono arrivati tantissimi commenti».

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