Allarme cybersicurezza in Italia, dove si registra una media di 600 crimini informatici al giorno

Il dato negli ultimi anni è in costante crescita e, visto quello che sta succedendo alla Regione Lazio, è sempre più chiaro quanto sia necessario intervenire sul lato della sicurezza informatica

02/08/2021 di Ilaria Roncone

L’attacco hacker al portale Salute della Regione Lazio che è ancora in corso unta un faro gigantesco sulla questione degli attacchi hacker a sistemi e infrastrutture sensibili. In Italia abbiamo avuto l’attacco hacker al sito del Comune di Brescia e ora, dalla notte tra sabato e domenica, il ransomware CryptoLocker che ha preso in ostaggio il sistema di gestione della sanità in Lazio. La crescita attacchi hacker è tale che, come riportano i dati, si può parlare di un allarme cybersicurezza in Italia.

Dopo la comunicazione da parte di D’Amato ieri mattina sui social si è fatta strada – senza alcuna base concreta o senso logico, frutto della polarizzazione estrema in questo ambito l’ipotesi che si trattasse dell’azione di qualche hacker no vax, poi prontamente smentito. Abbiamo a che fare con un ransomware, ovvero un attacco con richiesta di riscatto.

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Quel +48% di attacchi hacker e crimini online in Italia

Nel nostro paese – come nel resto del mondo – i crimini online sono in fortissimo aumento. Ogni giorno – come conferma l’Unione europea delle cooperative (Uecoop) su dati Istat per cinque anni – si registrano circa seicento reati tra truffe, frodi e delitti informatici. Mentre il blocco delle prenotazioni con conseguente rallentamento delle somministrazioni è ancora in corso, Uecoop evidenzia come l’attacco hacker al Portale Salute della Regione Lazio sia solo la punta dell’iceberg.

I reati informatici in Italia, infatti, superano – vista la media quotidiana di attacchi – i 200 mila l’anno. Una delle truffe più comuni di cui tanti cadono vittima è il phishing, ovvero le mail trappola che utilizzano lochi falsi ma simili di istituzioni come Poste, banche o Agenzia delle Entrate per estorcere informazioni riservate e dati sensibili. Ci sono poi gli attacchi ransomware, come quello subito dalla Regione Lazio, che mirano a bloccare l’intero sistema informatico di aziende e istituzioni promettendo di liberarlo solo dopo il pagamento di un riscatto.

Oltre a lanciare l’allarme perché, in generale, venga alzato il livello di controllo e di protezione informatica, Unecoop ha anche ricordato che – per non cascarci – bisogna sempre verificare chi siano i mittenti prima di aprire allegati o di cliccare su link presenti in sms o mail. Quando i messaggi hanno mittenti, oggetti o testi poco chiari – inoltre – è bene procedere alla cancellazione senza indugiare oltre.

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