Quelli che parlano, senza nessuna base, di attacco hacker «no-vax» per il portale del Lazio

La base è una dichiarazione dell'assessore regionale D'Amato, che non esclude nulla. Ma bisognerebbe essere prudenti e, soprattutto, precisi

01/08/2021 di Redazione

La situazione che si è verificata da stanotte nel Centro Elaborazione Dati della Regione Lazio e che ha reso inaccessibile, ad esempio, il portale della Salute della stessa regione è sicuramente anomala e mai verificatasi con questa portata. Ma il fatto di aver già attribuito la paternità di un generico attacco hacker alla Regione Lazio a gruppi organizzati no-vax è davvero eccessivo, oltre che assolutamente fuori luogo. Innanzitutto, perché dietro all’etichetta di “attacco hacker” – troppo generica e purtroppo malamente utilizzata a livello mediatico da tutte le organizzazioni, soprattutto da parte delle istituzioni pubbliche, dove la competenza in questo campo resta molto limitata – c’è davvero di tutto. Poi, perché sono in corso degli accertamenti (tra procura di Roma e polizia postale) per determinare la natura del problema che si è verificato a partire da questa notte nella Regione Lazio.

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Attacco hacker al Lazio, sembra assurda l’ipotesi no-vax

Capita spesso che, in un contesto del genere, le dichiarazioni, le primissime dichiarazioni rilasciate dalle persone che rappresentano l’istituzione sotto attacco siano prese troppo alla lettera. Così, Alessio D’Amato – l’assessore alla Sanità del Lazio – intercettato dall’agenzia Ansa nel momento in cui si stava per recare in sede per un sopralluogo, si è trovato a dover rispondere a bruciapelo a una domanda sulla possibile matrice no-vax dell’attacco hacker che ha colpito il CED del Lazio: «Non lo so, è presto per ipotizzare ogni cosa: abbiamo avvisato le forze dell’ordine e la polizia postale».

Da qui, sui social network, è partita qualche speculazione. Ma l’attacco hacker – che è una prassi molto meno infrequente di quanto non si possa pensare, con aziende e istituzioni pubbliche che li subiscono continuamente, ma con la giusta capacità nel respingerli quando si affidano a soluzioni competenti nel prevenirli e nel respingerli – può avere diverse ragioni.

Il fatto che si tratti di un attacco all’intera CED e che sia avvenuto nella notte tra sabato e domenica in un periodo piuttosto delicato per l’approssimarsi delle ferie di agosto, fa pensare – ad esempio – a un ransomware (un attacco con richiesta di riscatto). Ma su questo stanno indagando le autorità competenti, con la procura di Roma che ha coinvolto la polizia postale nei vari accertamenti. Ma affermare in questa fase che possa essere stato un attacco no-vax sembra senza alcuna base concreta, oltre che improbabile.

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