Gli 85 milioni di dollari patteggiati da Zoom (anche) per lo “Zoombombing”

L'azienda che gestisce il famoso software per le videoconferenze era stata citata in causa dopo quel che è stato definito "Zoombombing". E non solo

02/08/2021 di Enzo Boldi

Un risarcimento da record dopo la querela di molti utenti che hanno denunciato l’azienda che cura, gestisce e amministra Zoom per violazione della privacy e condivisione – verso terzi – di dati personali. Il noto software per le video-conferenze, diventato famoso e utilizzato molto durante questo anno e mezzo di pandemia, era finito nel mirino delle critiche per alcuni accorgimenti (tecnici, e non solo) che avevano messo a rischio la sicurezza dei dati degli iscritti. Il procedimento, ora, si è concluso con un patteggiamento da 85 milioni di dollari e con le rinnovate promesse di aggiornamenti per garantire la sicurezza online.

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I problemi erano molti e ora sembrano essere risolti. In primis, i querelanti avevano denunciato la società che gestisce il software per le videoconferenze per il loro sistema di condivisione dei dati personali: secondo le accuse, i dati sensibili degli iscritti a Zoom erano stati condivisi con altre piattaforme social (Facebook, Google e LinkedIn). E proprio tutto ciò avrebbe dato il via libera ad alcuni attacchi hacker denominati “Zoombombing“: la possibilità di accedere a dati personali, infatti, ha consentito a molti pirati informatici di “introdursi” all’interno delle video-conferenze, pur senza “invito”. Eventi finiti anche nel mirino dell’FBI che nel marzo del 2020 aveva emesso un avvertimento proprio su questo caso.

Zoom pagherà 85 milioni di dollari dopo le denunce

Adesso, oltre a un accordo (preliminare) di patteggiamento – con risarcimento da 85 milioni di dollari nei confronti dei querelanti -, la società di San Jose ha promesso diversi aggiornamenti: sia per quel che riguarda la crittografia end-to-end (che all’epoca della denuncia era annunciata, seppur non fosse reale), sia in termini di accorgimenti tecnici per la cyber-sicurezza. «La privacy e la sicurezza dei nostri utenti sono le massime priorità per Zoom e prendiamo sul serio la fiducia che i nostri utenti ripongono in noi”, ha spiegato un portavoce di Zoom alla CNN -. Siamo orgogliosi dei progressi che abbiamo fatto alla nostra piattaforma e non vediamo l’ora di continuare a innovare con la privacy e la sicurezza in prima linea».

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