Covid-19: perché la sua evoluzione in alcuni paesi africani confonde gli studiosi

In molti paesi africani il Covid-19 sembra aver già raggiunto il picco di contagio da mesi: un dato sul quale i ricercatori si interrogano

16/09/2020 di Daniele Tempera

Un andamento non scontato: è questa la definizione più appropriata dell’evoluzione del Covid-19 in molti paesi africani. Secondo quando riporta il Guardian molti paesi africani avrebbero già raggiunto il picco di contagi mesi fa e sarebbero oggi in fase discendente: un’evidenza su cui la comunità scientifica si sta ancora interrogando.

Il quotidiano britannico ha intervistato Francesco Cecchi, specialista in epidemiologia presso La London School of Hygiene and Tropical Medicine ha dichiarato al quotidiano britannico che globalmente l’infezione da Covid-19 non sta “evolvendo” come ci si aspettava in molti stati africani compresi Kenya, Tanzania, Sudan e Somalia. In Yemen, riporta il ricercatore, uno dei paesi più poveri del mondo, sconvolto da una guerra civile che dura da anni, la fase epidemica del Covid-19 sembra addirittura passata, un dato che però potrebbe essere viziato dagli scarsi sistemi di rilevazioni di infetti e vittime che questi paesi dispongono.

E le ipotesi sui quali i ricercatori si stanno concentrando sono svariate: “Dall’importanza dell’età (l’Africa è il continente più giovane del Pianeta) agli effetti di un’ipotetica immunità derivante dall’esposizione ad altri agenti infettanti fino ad altre ipotesi, non abbiamo di certo davanti un’analisi facile” ammette il dottor Cecchi.

La professoressa Azra Ghani, epidemoiologa dell’Imperial College di Londra, sottolinea come l’evoluzione della malattia nelle zone più povere sia ancora un “buco nero” e come molte morti potrebbero essere semplicemente non riportate “Sappiamo che molte morti sono ignorate dalle autorità. Per vederci chiaro abbiamo cominciato a guardare ad altre fonti di informazione come ad esempio, la presenza o meno di funerali per cercare di capire cosa sta succedendo”.

Gli studiosi stanno cercando di capire se in molti paesi africani si sia raggiunta una sorta di “immunità di gregge”, elemento fondamentale per la ripresa dell’attività economica e delle scuole. Anche in molti paesi africani l’epidemia ha già creato un’ondata di disoccupazione e in molti lamentano come molti cittadini abbiano già perso i mezzi di sostentamento basilari.

 

 

 

 

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