Coronavirus: è “caccia” ai passeggeri di una nave da crociera attraccata in Cambogia

Una vicenda che, letta con le lenti di appena qualche mese fa, apparirebbe surreale, ma che diventa un tragico esempio di cosa vuol dire vivere e viaggiare al tempo del nuovo coronavirus COVID-19. Una nave da crociera americana la Westerdam, con 1200 passeggeri a bordo, è sbarcata tre giorni fa nel porto cambogiano di Sihanoukville, in Cambogia, dopo essere stata rifiutata da Giappone, Filippine, Taiwan e Thailandia per timori legati alla diffusione del virus che sta mettendo in allarme mezzo mondo. Un timore che purtroppo si è trasformato in realtà dopo lo sbarco in terra cambogiana. Nonostante le autorità  abbiano dichiarato di aver verificato lo stato di salute dei pazienti, una donna americana ha cominciato a sviluppare i sintomi della malattia una volta spostatasi in Malesia. La stessa donna sarebbe poi risultata positiva al test per il nuovo Coronavirus. Una notizia che ha lanciato l’allarme sullo stato degli altri passeggeri, spostatisi verso la capitale Phnom Penh per poi imbarcarsi verso le varie destinazioni domestiche che comprendono paesi come Stati Uniti, Olanda e Australia. Una notizia sicuramente non positiva che si inserisce nel clamore e nel dibattito dei passeggeri intrappolati all’interno della Diamond Princess.

È corsa contro il tempo intanto per rintracciare i croceristi e adottare misure di quarantena in grado di scongiurare un’eventuale diffusione della malattia. La nave rimane invece attraccata in Cambogia con i 747 membri dell’equipaggio e 233 ospiti in attesa di “istruzioni”.

 

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