L’azione coordinata dietro lo shitstorm #ConteServoDelSistema su Twitter

Il massiccio attacco a Giuseppe Conte con circa 40 mila tweet è frutto di un'azione coordinata sui social e analizzando i cinguetti lo si deduce facilmente

03/08/2021 di Ilaria Roncone

Ormai è noto che esistono gruppi che agiscono in maniera coordinata sui social sfruttando meccanismi come quello degli hashtag per manipolare l’opinione pubblica. Ci sono i mattonisti, per nominare uno dei meglio coordinati, che nascono in Usa da uno spunto di Trump e si sono diffusi nel mondo riconoscendosi tra loro per la presenza di un mattone nel nickname. Lo scopo, in quel caso, è quello di prendersi gioco di determinate categorie afferenti alla sfera della sinistra. L’attacco a Giuseppe Conte che utilizza lo stesso metodo tramite l’hashtag #ConteServoDelSistema è stato ripreso da un articolo del Giornale che parla di bufera con 50mila tweet «degli utenti social». Bisogna però vedere di che tipo di utenti si tratta.

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Anche l’azione contro Conte tramite #ConteServoDelSistema è coordinata

A parlarne è Alex Orlowski, analista della rete e in particolare di questo tipo di fenomeni. L’esperto in digital marketing ha estratto tutti i tweet in questione – dice circa 40mila – per cercare di capire qualcosa di più degli utenti social che avrebbero attaccato Conte e che lo hanno accusato di essere servo del sistema. Quello che è emerso – come mostra tramite una serie di screen – è che l’attacco arriva da un totale di 718 account dei quali la metà circa risulta non essere credibile, ovvero palesemente fake e creato per diffondere odio in rete prendendo di mira specifiche persone o specifici gruppi.

Inoltre il tono dei tweet è veramente simile, altro elemento che smaschera una campagna social veicolata da un hashtag con il puro intento di creare confusione attorno alla figura di Conte. Un lasciare intendere che “l’opinione pubblica” e gli “utenti social” – ai quali spesso, erroneamente in certi casi – il giornalismo fa riferimento. Stavolta è il caso de Il Giornale che, con un articolo dal titolo «”Servo del sistema”. Scoppia la bufera su Conte» realizza un assist a favore di questi personaggi che mirano a inquinare la rete.

L’articolo del Giornale, alla fine, contiene un riferimento a quello di Repubblica che aveva già inquadrato il fenomeno come «uno shitstorm artificiale, creato attraverso l’ausilio di centinaia di bot manovrati da un’unica regia» poiché «molti dei commenti pubblicati, infatti, sono identici e provengono da account che pubblicano a catena solo tweet di protesta contro Conte e il nuovo corso del Movimento». In piena votazione per cambiare lo statuto del Movimento 5 Stelle, quindi, il tentativo per affossare Conte e impedirgli di prendere il comando è evidente.

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