Conte dice che sarà Lamorgese a occuparsi del provvedimento per regolarizzare i migranti: «Spunta le armi al caporalato»

La sintesi sul provvedimento sulla regolarizzazione dei migranti c’è ed è stata raggiunta nel vertice di domenica notte. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, con una nota affidata al suo staff, smentisce problemi di carattere personale tra sé e il Movimento 5 Stelle, riportati come retroscena da alcuni quotidiani questa mattina. Secondo il presidente del Consiglio, l’intesa sulla regolarizzazione dei migranti è passata nelle mani del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese che si sta occupando, in queste ore, di dare una forma tecnico-giuridica allo stesso provvedimento.

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Conte regolarizzazione migranti, la smentita dei dissidi con il M5S

«Altrettanto privi di fondamento sono tutti i retroscena su un presunto malumore di Conte nei confronti del M5S o quelli che raccontano di veleni e sospetti tra il presidente Conte e il ministro Di Maio – si legge nella nota che arriva da Palazzo Chigi -. Le “prese di posizione” del Presidente del Consiglio per essere correttamente a lui imputate non possono che provenire  dal Presidente stesso ed essere da lui comunicate o dall’Ufficio di comunicazione di Palazzo Chigi».

Dunque, nessun malumore con il Movimento 5 Stelle, ma solo il confronto con questa e altre forze politiche della maggioranza in merito al tema della regolarizzazione dei migranti che possa favorire anche il lavoro agricolo di questi ultimi, senza compromettere le produzioni del made in Italy e offrendo una base di diritti su cui far leva per portarle avanti. Un accordo che ha i minuti contati e che dovrà necessariamente arrivare nelle prossime ore, quando verrà varato il decreto rilancio. Impossibile che l’argomento venga espunto da un documento così importante del governo, intorno al quale ruotano diversi equilibri all’interno della maggioranza.

Conte regolarizzazione migranti: «Spunta le armi al caporalato»

La posizione di Giuseppe Conte sulla regolarizzazione dei migranti, in ogni caso, appare molto chiara ed è nota anche in virtù di alcune dichiarazioni rilasciate nei giorni scorsi sul tema: regolarizzare per un periodo determinato migranti che già lavorano sul nostro territorio, secondo il presidente del Consiglio, significa spuntare le armi al caporalato, contrastare il lavoro nero, effettuare controlli sanitari e proteggere la loro e la nostra salute tanto più in questa fase di emergenza sanitaria. «Va precisato  -conclude la nota di Palazzo Chigi -, che questo tema, che spazia dalla dignità delle persone alla trasparenza dell’economia alla sicurezza nei rapporti di lavoro, è così complesso che non si lascia filtrare dalle tradizionali distinzioni ideologiche destra/sinistra».

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