La Consob di Paolo Savona preoccupata per le troppe criptovalute

Il ruolo del fintech nel lavoro dell'organismo di Commissione Nazionale per le Società e la Borsa

14/06/2021 di Redazione

La tutela degli investitori, che da sempre rientra tra i compiti della Consob, passa anche dalla grande circolazione di criptovalute nell’ultimo periodo. Consob e criptovalute è stato il tema affrontato recentemente da Paolo Savona, ex ministro giallo-verde agli Affari Europei, da qualche anno passato alla direzione della Commissione Nazionale per le Società e la Borsa. Non è stato sicuramente un anno semplice per la vigilanza di carattere finanziario sulle nuove tecnologie e sono state decisamente frequenti le azioni di Consob nei confronti di tutti quei siti web che, in maniera più o meno nascosta, riuscivano a trarre profitti finanziari attraverso presunti abusi di mercato.

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Consob e criptovalute, l’intervento di Paolo Savona

Paolo Savona, in modo particolare, è voluto intervenire in special modo sul grande quantitativo di criptovalute presenti su internet e sul fatto che non tutte siano agevolmente controllabili per mettere al riparo gli investitori da possibili speculazioni.

Tuttavia, ha voluto segnalare che la Consob – recentemente – opera anche in questa direzione: «Internet – ha detto Savona – stima dalle 4 alle 5mila cryptocurrency in circolazione, e se a esse si applica l’esperienza fatta in poco tempo dalla Consob nell’oscurare in Italia centinaia di siti web che raccoglievano illecitamente risparmio, il quadro che ne risulta appare preoccupante».

La Consob – lo si è visto anche nei giorni scorsi – sta molto insistendo sulla possibilità di fermare tentativi di raggiro finanziario online e – tra il 2019 e il 2021 – ha avuto modo di bloccare ben 467 siti web che avevano questi requisiti. L’istituto sta cercando di valutare complessivamente il ruolo fintech all’interno della new economy e, per questo motivo, risulta molto attiva nell’applicare l’innovazione tecnologica al settore finanziario, facendo leva soprattutto sui suoi usi difformi.

foto IPP/Paolo Gargini
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