Caso Consip, Vannoni: «Domande pressanti su Renzi, mi dicevano parla»
19/06/2018 di Redazione

Domande pressanti concentrate sui rapporti con Matteo Renzi e una frase, ‘vuole fare una vacanza a Poggioreale‘, che, racconta, gli sarebbe stata rivolta dal pm Woodcock, di fronte alla quale rimase “colpito e intimidito“. Così Filippo Vannoni, ex consigliere economico di Palazzo Chigi, ricorda l’audizione, come persona informata sui fatti, avvenuta a Napoli il 21 dicembre 2016, nell’ambito dell’inchiesta Consip.
Vannoni parla oggi come teste nel processo disciplinare al Csm che vede incolpati i pm napoletani Henry John Woodcock e Celeste Carrano, racconta che a verbalizzare l’audizione fu il maggiore Scafarto, all’epoca capitano del Noe, e che “le domande su Renzi e Lotti venivano da Scafarto e da altri: l’interlocutore principale fu Scafarto, era davanti a me alla mia sinistra“. Le domande “venivano fatte in maniera corale, erano tutti ai 4 angoli, non avevo interlocutori frontali – ha detto Vannoni al Csm – Domande, ma anche pressioni per rispondere: ‘risponda, risponda, risponda’“. E ancora: “Parlavano tutti insieme, un gruppo corale diceva ‘confessi’, o ‘chi te l’ha detto’“, ha aggiunto l’ex consigliere economico di Palazzo Chigi.
‘Volevo cavarmi d’impaccio e feci il nome di Luca Lotti, l’unico che conoscevo. Volevo solo uscire da quella stanza’, così Vannoni al Csm a proposito dell’interrogatorio del pm Woodcock (con Scafarto). #Consip
— Annalisa Chirico (@AnnalisaChirico) 19 giugno 2018
(In foto il pm Henry John Woodcock. Foto: ANSA / CIRO FUSCO)