Chi è stato testato con feed cronologico passa meno tempo sui social di chi è stato testato con feed algoritmico

Questo è un dato estremamente interessante che - leggendo questi studi in maniera più ampia - si presenta come punto chiave

08/08/2023 di Ilaria Roncone

Al di là di quello che fanno passare i giornali in Italia e di come hanno raccontato la storia della polarizzazione politica sui social di Meta smentita – che stiamo approfondendo nel monografico di oggi – da questa ricerca emerge un’interessantissima verità: l’indagine ha portato alla luce come gli utenti sottoposti a feed cronologico Facebook e Instagram passino molto meno tempo sulle piattaforme rispetto a quelli che vengono bombardati dai contenuti scelti su base algoritmica.

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Con il feed cronologico si passa molto meno tempo su Facebook e Instagram

Passiamo al setaccio la parte di indagine dalla quale emerge questo dato. Volendo misurare «l’impatto del trattamento del feed cronologico sull’esperienza degli utenti sulla piattaforma» è emerso «che gli utenti del gruppo Chronological Feed (feed cronologico) hanno trascorso molto meno tempo su Facebook e Instagram». In che misura? Il confronto che è stato fatto è rispetto agli utenti attivi mensilmente su Facebook e su quelli Instagram.

Emerge come, su Facebook, «gli intervistati del gruppo Algorithmic Feed hanno trascorso in media il 73% del tempo in più al giorno rispetto agli utenti attivi mensili statunitensi, mentre per quelli del gruppo Chronological Feed questo valore si è ridotto al 37% in più». Per quanto riguarda Instagram, invece, «i partecipanti del gruppo Algorithmic Feed hanno trascorso in media il 107% del tempo in più, mentre quelli del gruppo Chronological Feed hanno trascorso l’84% del tempo in più, rispetto agli utenti attivi mensili statunitensi».

Chi non sta sui social di Meta va sugli altri social (con feed algoritmico)

L’analisi dei dati ha portato alla conclusione che il tempo che non veniva trascorso su Instagram e Facebook veniva impiegato su altre piattaforme. Da mobile, per esempio, il numero medio di ore che le persone con un feed Instagram cronologico trascorrevano su TikTok e Youtube è aumentato rispettivamente del 36% e del 20% nell’intero periodo dello studio. Per quanto riguarda Facebook, il tempo trascorso su Instagram è aumentato del 17%.

Passando ai dati da browser, non è stato invece rilevato nessun particolare cambiamento tra gli utenti di Instagram mentre invece tra quelli Facebook con feed cronologico è aumentato il numero medio di visite su reddit.com e su Youtube rispettivamente del 52% e del 21%.

Con il feed cronologico il coinvolgimento degli utenti è minore

Un altro dato importante riguarda il coinvolgimento degli utenti, ovvero l’engagement e l’interazione con i contenuti: nel caso di feed cronologico è diminuita – rispetto a quello algoritmico – su entrambe le piattaforme. Partiamo da Facebook: con il feed algoritmico gli utenti hanno apprezzato in media il 6,7% dei contenuti a cui sono stati esposti; col feed cronologico questo dato è sceso a una media del 3,1%. Questo stesso schema di minore coinvolgimento è stato individuato anche per Instagram.

In conclusione, il fatto di aver stabilito che il feed cronologico non comporti una polarizzazione necessariamente minore in campo politico (e anche in tutto il resto perché, come possiamo vedere bene, il successo di post come “vestito blu e nero o bianco e oro”, per dirne una su tante) non toglie che utilizzando il feed cronologico si tenda a stare meno sui social in linea generale. E stare meno sui social vuol dire meno guadagni per l’azienda poiché – come provato dalla ricerca stessa – questi tendono poi a migrare su altre piattaforme che suggeriscono loro contenuti sfruttando il meccanismo algoritmico.

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