Il complotto di Macron, geloso di Conte e Merkel, che ha «bloccato la partenza di Sarraj»
09/01/2020 di Redazione
Nella giornata di ieri, il giudizio unanime degli osservatori della situazione libica andava in questa direzione: l’Italia aveva tentato il colpo diplomatico portando a Roma sia Haftar, sia Sarraj – i due protagonisti in lotta nello scacchiere della Libia, il primo non riconosciuto dalla comunità internazionale, il secondo sì -, ma questo stesso atto è fallito a causa di un piccolo incidente diplomatico con il premier libico Sarraj che, venendo a conoscenza all’ultimo della presenza del generale Haftar a Palazzo Chigi (ricevuto prima di lui) ha declinato l’invito.
LEGGI ANCHE > Caos all’italiana sulla Libia: Sarraj sa che Haftar è stato a Roma e non si presenta
Complotto Macron per non far dialogare Sarraj con l’Italia
Secondo il Fatto Quotidiano – giornale molto informato sulle vicende di Palazzo Chigi da quando il presidente del Consiglio è Giuseppe Conte -, la rinuncia al colloquio da parte di Sarraj è stata frutto di un’azione di disturbo portata avanti dal presidente francese Emmanuel Macron, primo interlocutore di Haftar in Europa e attualmente isolato dagli altri partner europei sulla visione della situazione libica.
Se Giuseppe Conte, Angela Merkel e il resto dell’Unione Europea, infatti, sono schierati per il riconoscimento di Sarraj, Macron è l’unico che ha affidato credibilità sin dal primo momento al generale Haftar, di stanza a Bengasi. Secondo il Fatto Quotidiano, dunque, il tentativo di Giuseppe Conte, con il benestare della Merkel, di provare la via del dialogo anche con Haftar avrebbe infastidito lo stesso Macron che, a quel punto, sarebbe intervenuto in prima persona per bloccare l’incontro con Sarraj.
La ricostruzione del Fatto Quotidiano del presunto complotto Macron sulla Libia
Addirittura, martedì il presidente francese sarebbe intervenuto in prima persona per bloccare l’aereo messo a disposizione di Sarraj dalla diplomazia italiana per trasportarlo da Tripoli a Bruxelles, dove avrebbe dovuto partecipare a un incontro con Josep Borrell, Alto rappresentante della politica estera dell’UE, erede della carica di Federica Mogherini. Sarraj non è salito su quell’aereo e ha preferito recarsi a Bruxelles in maniera indipendente. Partirebbe proprio da questa azione di disturbo di Macron l’inconveniente del giorno successivo, mercoledì, quando il premier libico – atteso a Palazzo Chigi – non si è presentato a Roma, ma ha fatto ritorno direttamente a Tripoli dove, per alcune ore, si sono diffuse voci incontrollate di un suo presunto rapimento, poi puntualmente smentito dalle autorità ufficiali libiche.