Comizio di Salvini, le strappano i cartelli di dissenso dalla carrozzina: «La polizia non mi ha chiesto se stessi bene» 

Valentina Tomirotti è una cittadina di Porto Mantovano, un comune di 18mila abitanti in provincia di Mantova dove domenica prossima si svolgeranno i ballottaggi per l’elezione del sindaco e del consiglio comunale. Matteo Salvini era lì a dare il suo appoggio alla candidata del centrodestra locale, Monica Buoli. Valentina Tomirotti voleva semplicemente manifestare il suo dissenso nei confronti del leader della Lega. Per questo, con la sua carrozzina, si è avvicinata a un gruppo di persone che esponevano dei cartelli.

Comizio Salvini a Porto Mantovano: ecco cosa è successo

L’aggressione a Valentina Tomirotti al comizio Salvini e la reazione delle forze dell’ordine

Valentina Tomirotti aveva posto le ruote della sua carrozzina su quattro cartelli, quasi a volerli brandire idealmente, per esprimere il proprio pensiero che, evidentemente, nulla ha a che vedere con gli ideali proposti dallo stesso Salvini. E mentre dagli altoparlanti risuonava la canzone Gli Anni degli 883 e il ministro dell’Interno si dedicava ai selfie di rito dopo il comizio, un uomo si è avvicinato a Valentina Tomirotti e le ha strappato letteralmente i cartelli da sotto le ruote, come si può vedere dal video che la stessa ragazza ha pubblicato sui suoi account social.

«Si è avvicinato, ha strappato i cartelli e mi ha offeso ripetutamente – ha raccontato Valentina Tomirotti a Giornalettismo -: il tutto con le forze dell’ordine a poca distanza. La polizia si è limitata a rimuovere i cartelli, senza nemmeno chiedermi se stessi bene. La reputo comunque una grave mancanza: l’uomo che mi ha aggredito è stato fatto allontanare, ma la polizia non ha preso altri provvedimenti nei suoi confronti».

Valentina Tomirotti è una giornalista freelance, ha scritto libri e cura un blog. Da sempre si occupa di tematiche legate alla disabilità, ma soprattutto si definisce una ‘fanatica della libertà di espressione’: «Alla fine – racconta -alcuni ragazzi che la pensavano come me mi hanno aiutato e hanno rimesso insieme i cartelli. Si sono accertati delle mie condizioni. «Per me la libertà sarà sempre partecipazione – ha ribadito ai microfoni di Giornalettismo -, anche quando mi strapperanno le parole da sotto le ruote. Nessuno potrà cancellarle dalla mia bocca».

Share this article