La vera storia di come è nato l’AIDS

Un mix letale fatto di popolazione in rapida crescita, sesso e reti ferroviarie. Secondo gli scienziati la pandemia di AIDS che da decenni ha contagiato quasi 75 milioni di persone in tutto il mondo si sarebbe diffusa proprio per l’interazione di questi fattori: una sorta di «tempesta perfetta» cominciata negli anni Venti a Leopoldville, oggi Kinshasa, la capitale del Congo.

Norton/Three Lions/Getty Images
Leopoldville, oggi Kinshasa, in una foto degli anni Cinquanta – Norton/Three Lions/Getty Images

LE TRACCE GENETICHE DEL VIRUS – Lo studio, condotto da un team internazionali di ricercatori dell’Università di Oxford e di Leuven, è stato pubblicato su Science: gli scienziati sono partiti da alcune tracce genetiche del virus, ripercorrendone a ritroso il viaggio e prendendo in esame tutti i fattori che sono stati determinanti nella diffusione del contagio. Come spiega la BBC, negli anni Venti il Congo era una delle più importanti colonie del Belgio: durante quel periodo la popolazione congolese cresceva rapidamente e gli scambi commerciali tra le varie città erano favoriti anche dalle varie linee ferroviarie costruite appunto per volere del governo belga. Da decenni la comunità scientifica dibatte sulla possibilità che l’AIDS sia nato proprio in Congo, e sulla questione sono stati scritti numerosi saggi e articoli, alcuni dei quali anche particolarmente controversi. E questo studio aggiunge un mattone importante al dibattito: il virus dell’HIV – che innesca in chi è contagiato la sindrome da immunodeficienza acquisita, ovvero l’AIDS – avrebbe subito nel corso dei decenni diverse mutazioni genetiche, mutazioni che sono rimaste scritte in modo indelebile nel codice del virus.

DALLE SCIMMIE ALL’UOMO – Gli esperti già sapevano che il virus dell’immunodeficienza umana (HIV) deriva da una mutazione di un virus molto simile diffuso tra gli scimpanzé: il salto tra le due specie potrebbe essere avvenuto in modo del tutto casuale, forse per un contatto di sangue infetto durante la macellazione della carne di scimpanzé. Da allora il virus avrebbe fatto il famoso “salto genetico” in diverse occasioni e attualmente ci sarebbero in circolazione diversi ceppi del virus, alcuni limitati ad aree relativamente circoscritte. Ad esempio,  il virus HIV-1 sottogruppo O ha contagiato centinaia di migliaia di persone in Camerun, mentre l’HIV-1 sottogruppo M è stato in grado di diffondersi in tutto il mondo.

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«UNA MAPPA MOLTO DETTAGLIATA» – Ebbene, da dove ha avuto origine questo super-virus, capace di passare dalle scimmie all’uomo e di contagiare milioni di persone? «Negli anni Venti Kinshasa era una città in rapida espansione e i registri medici dell’epoca spiegano che c’era un’incidenza piuttosto alta di casi di contagio da malattie sessualmente trasmissibili. Questo perché, come spesso succedeva nelle città coloniali il mercato del sesso era particolarmente fiorente e la prevenzione delle malattie relativamente scarsa. Questo, unito al fatto che la nuova ferrovia costruita dai belgi aveva favorito gli scambi, ha aiutato anche la diffusione del virus. «Si direbbe questo studio dimostri in modo molto chiaro come la pandemia dell’HIV si sia diffusa nella regione del Congo molto tempo prima che il resto del mondo, nei primi anni Ottanta, riconoscesse la diffusione del virus – ha commentato Andrew Freedman, epidemiologo dell’Università di Cardiff – Si sapeva già che il virus era arrivato dagli scimpanzé che vivevano in quella regione dell’Africa ma questo studio mappa in modo molto dettagliato come questo virus si sia diffuso da Kinshasa».

(Photocredit copertina: Olivier Douliery-Pool/Getty Images)

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