Come funziona l’algoritmo di Airbnb che punta a scongiurare il rischio festa

Airbnb ha spiegato come funziona la nuova tecnologia il cui scopo è minimizzare il rischio di feste non autorizzate negli appartamenti presi in affitto

18/08/2022 di Ilaria Roncone

No party allowed. Con il divieto feste Airbnb che è diventate permanente lo scorso giugno, lo scopo della piattaforma è quello di riuscire a fermare qualsiasi ospite che voglia affittare un appartamento per organizzare una festa all’insaputa dell’host. In quest’ottica è stato messo in campo un algoritmo anti party Airbnb che, in sostanza, dovrebbe identificare le prenotazioni classificabili ad alto rischio in tal senso.

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Cosa analizza l’algoritmo anti party Airbnb

Nel comunicato stampa con cui Airbnb ha dato l’annuncio vengono fornire ulteriori informazioni in merito a una tecnologia che, per il momento e dopo una prima sperimentazione partita in Australia a ottobre 2021, sarà utilizzata in Canada e negli Stati Uniti: «Annunciamo l’introduzione di nuovi strumenti anti-party per aiutare a identificare le prenotazioni ad alto rischio e impedire a quegli utenti di utilizzare la nostra piattaforma» che, in sostanza, andrebbe a «esaminare fattori come la cronologia delle recensioni positive (o l’assenza di recensioni positive), la durata della permanenza dell’ospite su Airbnb, la durata del viaggio, la distanza dall’alloggio e la scelta del fine settimana rispetto ai giorni feriali».

Incrociando tutte queste informazioni, «l’obiettivo principale è tentare di ridurre le possibilità per i malintenzionati di organizzare feste non autorizzate che potrebbero avere un impatto negativo sui nostri host, sul vicinato e sulle comunità ospitanti». La sperimentazione fatta in Australia ha dato come frutto un -35% di feste non autorizzate.

Cosa cambia per gli utenti?

All’atto pratico, l’utente che viene identificato come a rischio prenotazione per fare una festa non potrà prenotare un appartamento intero ma solo una camera privata o una stanza d’albergo. Così facendo, verrebbero a mancare le condizioni per le quali – con l’host lontano dall’abitazione – si possa svolgere una festa senza possibili elementi di disturbo. Nel Nord America, inoltre, esiste un sistema under 25 che analizza in maniera più precisa le prenotazioni di utenti bollati come maggiormente in “età da festa”.

E i possibili errori? Airbnb mette le mani avanti affermando che «nessun sistema è perfetto» e che si continuerà a lavorare affinché si affini sempre di più.

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