Pinterest, Twitch e Airbnb multati in Russia per violazione nel trattamento dati
La Russia ha multato le piattaforme perché non accettano di archiviare i dati dei cittadini in Russia nei confini del paese
29/06/2022 di Ilaria Roncone
Il provvedimento è stato disposto da un tribunale di Mosca che, come motivazione, ha addotto una presunta violazione delle piattaforme quando si tratta dell’archiviazione dei dati personali dei cittadini russi. Il punto cruciale sarebbe il rifiuto di archiviarli in Russia. Tra le varie multe gestione dati Russia stavolta è toccato a Twitch, Pinterest e Airbnb, che sono stati dichiarati – come riporta la stampa locale – colpevoli presso il tribunale distrettuale Tagansky in merito alla violazione della legislazione russa sul trattamento dati.
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Multe gestioni dati Russia: sono 2 milioni di rubli a testa
Ognuna delle piattaforme coinvolte è stata multata per 2 milioni di rubli (corrispondenti a 37 mila 700 dollari). Anche United Parcel Service – società americana di trasporto e spedizione pacchi – è stata multata per 1 milione di rubli per le stesse motivazioni. A partire dal 24 febbraio – giorno in cui la Russia ha invaso l’Ucraina – Mosca si è accanita contro le Big Tech, dispensando ancora più multe sia per i contenuti non censurati (come da richiesta esplicita delle leggi russe, in particolar modo per tutto quello che tratteggia l’azione russa come guerra o invasione al posto di “operazione speciale”) che per la gestione dati.
Reuters ha provato a contattare tutte le piattaforme non ricevendo risposta alla richiesta di commento. Solo UPS si è espressa, tramite un portavoce, facendo sapere che «stiamo esaminando la decisione del tribunale. Poiché la revisione è in corso, non possiamo fornire ulteriori informazioni al momento». Come dichiarato dal Roskomnadzor, a inizio maggio è stato aperto un provvedimento amministrativo anche nei confronti di Apple mentre Google è già stato multato in passato per 15 milioni di rubli dopo aver mancato di rispettare le norme russe sull’archiviazione dati. Il più famoso motore di ricerca al mondo, dal canto suo, ha presentato istanza di fallimento dopo che – in Russia – le autorità hanno sequestrato il suo conto bancario rendendo impossibile pagare personale e fornitori.