La cordata Tim-Leonardo-CdP-Sogei esercita il diritto di prelazione per il cloud nazionale

La proposta che era stata indicata come più vantaggiosa era quella di Fastweb-Aruba, ma i competitor potevano avvalersi del diritto di prelazione

08/07/2022 di Gianmichele Laino

La costruzione del bando per il cloud PA, come avevamo evidenziato anche in passato, prevedeva dei passaggi non scontati e – in ogni caso – diversi da una procedura di gara tradizionalmente intesa. In effetti, sin dal momento della presentazione del progetto sul Polo Strategico Nazionale, il ministro per la Transizione Digitale Vittorio Colao aveva specificato che la modalità di partecipazione: «Non è una classica gara – aveva detto circa un anno fa – ma una offerta di partnership. C’è bisogno di avere delle competenze per farlo. Se la proposta ci piacerà, verrà valutata, pubblicata e altri soggetti potranno rispondere. Bisognerà acquisire delle competenze, siamo già partiti con un piano di assunzioni e dobbiamo aiutare tutti». Questo ha significato una prima direzione verso la cordata formata da Tim-Leonardo-CdP-Sogei, un intervento di una cordata Fastweb-Aruba che ha presentato degli elementi migliorativi soprattutto per quanto riguarda la componente economica del progetto, la scelta – quindi – di quest’ultima per la prima assegnazione. Tuttavia, la cordata inizialmente individuata – in quanto tale – aveva la possibilità di avvalersi di un diritto di prelazione che, in questa fase, è stato esercitato.

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Cloud PA, il diritto di prelazione di cui si avvale la cordata di Tim

Entro i quindici giorni successivi alla prima assegnazione, infatti, la cordata Tim-Leonardo-Cdp-Sogei ha deciso di esercitare il suo diritto di prelazione. «Il soggetto promotore – si legge nel comunicato stampa inviato dalla cordata – ha esercitato, nel termine dei 15 giorni previsti dalla legge (articolo 183, comma 15, del Codice dei contratti pubblici, espressamente richiamato dal disciplinare di gara) il diritto di prelazione, impegnandosi ad adempiere, così come comunicato all’Amministrazione, alle obbligazioni contrattuali alle medesime condizioni offerte dall’attuale aggiudicatario provvisorio».

L’obiettivo di questa prelazione è arrivare a pareggiare l’offerta di Fastweb-Aruba, in modo tale da potersi assicurare l’erogazione dei servizi richiesti dal ministero della Transizione Digitale per il piano strategico nazionale. Questo, secondo quanto sta trapelando in questi giorni, non dovrebbe essere accettato di buon grado da Fastweb-Aruba. La conseguenza potrebbe essere un ricorso o una convergenza tra le due cordate, in modo tale che possano partecipare insieme al grande progetto di gestire tutti i dati della pubblica amministrazione in un unico cloud nazionale.

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