In Mongolia due persone sono morte di peste bubbonica: villaggio in lockdown

Non solo coronavirus, paura in Mongolia per la peste bubbonica

08/08/2020 di Federico Pallone

Non solo coronavirus, allarme anche per la peste bubbonica. Una città della regione autonoma cinese della Mongolia interna ha innalzato il livello di allerta per la peste bubbonica, dopo la morte di un paziente nella giornata di ieri. L’uomo è stato ricoverato il 6 agosto scorso in un ospedale di Baotou ed è morto per il collasso degli organi interni, secondo quanto riferisce l’agenzia Xinhua. Il villaggio di Suji Xincun, dove viveva la vittima, è stato posto in isolamento. Finora i test eseguiti su tutti gli abitanti del villaggio sono risultati negativi.

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Il grado di allerta sulla malattia nota come la “morte nera” nel Medioevo è stato portato dalla città di Bayan Nur al terzo livello, il secondo più basso in Cina, e rimarrà in vigore fino alla fine del 2020. Inoltre, sono stati attivati due protocolli sanitari contro la diffusione della malattia contagiosa e spesso letale, in base ai quali è stata messa in isolamento e sottoposta a bonifica la residenza del paziente deceduto, e sono state messe in quarantena 7 persone entrate in contatto con il defunto e nelle quali non sono state riscontrate anomalie dalle indagini epidemiologiche condotte dalle autorità sanitarie.

Quella di oggi è la seconda morte per peste nella Mongolia interna dall’inizio di agosto. I casi di peste non sono rari in Cina, anche se il rischio di epidemia viene considerato generalmente sotto controllo: dal 2009 al 2018, si sono verificati 26 casi con undici decessi.

A novembre 2019, sempre nella Mongolia Interna, si registrarono alcuni casi di peste bubbonica e polmonare legati a marmotte o conigli selvatici consumati poco cotti o crudi.

[CREDIT PHOTO: WIKIMEDIA COMMONS]

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