Piemonte e Campania, le regioni che non riaprono il 18 maggio

Orientamenti politici diversi (Vincenzo De Luca di centrosinistra, Alberto Cirio di centrodestra), situazioni epidemiologiche diverse con la Campania molto più tranquilla dal punto di vista dei contagi da coronavirus rispetto al Piemonte che è ancora in emergenza. Eppure Piemonte e Campania fanno parte di chi non riapre il 18 maggio, a livello regionale. Bar, ristoranti, parrucchieri e attività del servizio alla persona avranno una partenza differita in queste regioni. Il tutto per motivazioni diverse che, però, sembrano essere complementari.

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Chi non riapre il 18 maggio: i casi di Piemonte e Campania

Vincenzo De Luca permetterà a bar e ristoratori (oltre che a parrucchieri e a centri estetici) di rialzare le saracinesche il prossimo 21 maggio, a tre giorni di distanza rispetto al via libera nazionale. Le motivazioni sono nel disaccordo che ha avuto nel corso della conferenza stato-regioni. Il governatore ha deciso di seguire una linea autonoma di maggiore prudenza e di permettere alle aziende che operano nel suo territorio di avere maggior tempo a disposizione per adattarsi alle direttive del governo.

Discorso diverso e soprattutto data diversa per il Piemonte di Alberto Cirio. Il governatore di centrodestra si è detto ancora preoccupato per la situazione epidemiologica in regione. Mercoledì 20 sarà la volta dei mercati, che riapriranno i battenti prima di attività commerciali come bar e ristoranti. Questi ultimi riapriranno sabato 23 maggio, anche qui per consentire agli esercenti di mettere in sicurezza la propria attività e garantire ai clienti gli standard del distanziamento sociale e della protezione personale.

Ci saranno altre regioni che decideranno di prendere delle iniziative autonome in questa fase 2. Il Veneto di Luca Zaia, ad esempio, ha stabilito sanzioni che potranno toccare i 3mila euro per chi andrà in giro senza mascherina. Mentre ha fatto retromarcia sulla riapertura già dal 18 maggio dei centri estivi e dei servizi di assistenza all’infanzia fino ai 14 anni. In Toscana, dove il governatore Enrico Rossi aveva espresso qualche perplessità sulla riapertura con così poco preavviso, alla fine, bar e ristoranti torneranno a riaprire. Una scelta maggiormente in linea con le prescrizioni del governo.

 

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