ChatGPT consente agli utenti di scegliere se addestrare la sua AI

La novità consiste nella possibilità di scelta sul memorizzare la cronologia delle chat

01/05/2023 di Redazione Giornalettismo

Rientrava tra i requisiti che OpenAI doveva rispettare affinché il suo chatbot basato sull’intelligenza artificiale conversazionale potesse tornare operativo nel nostro Paese. E questo primo piccolo passo è avvenuto, nel tentativo di dimostrare di aver recepito e risposto concretamente a una parte contestazioni mosse dal GarantePrivacy italiano lo scorso 30 marzo (quando fu disposta la limitazione del trattamento dei dati da parte dell’azienda americana). Un passo decisivo, dunque, è stato fatto: su ChatGPT, adesso, ogni utente potrà decidere (quindi dare il consenso) se la sua navigazione e le sue conversazioni con il chatbot possano contribuire ad addestrare e allenare i modelli di Intelligenza artificiale. E questo aspetto ha fatto sì che il servizio di ChatGPT potesse tornare nuovamente attivo in Italia il 29 aprile, come ampiamente previsto ai nostri microfoni dal membro del collegio del Garante della Privacy Guido Scorza.

ChatGPT, cosa cambia per la cronologia delle chat

Si tratta di uno dei punti fondamentali (ma non l’unico) che avevano portato il Garante Privacy a ordinare la sospensione del trattamento dei dati da parte di OpenAI sul territorio italiano. Da qualche giorno, ogni singolo utente (sia nella versione “free” che in quella “plus”, a pagamento) può decidere se abilitare (o meno) la “history chat”: si tratta della cronologia, strumento fondamentale per consentire all’AI di addestrarsi e aggiungere alla propria memoria le interazioni registrate.

Ma le contestazioni di un mese fa non riguardavano solo questo aspetto e ora il Garante della Privacy italiano continuerà a valutare i “progressi” di OpenAI, basando sempre le sue considerazioni sul GDPR (per i sistemi di age verification, ChatGPT ha ancora due scadenze, quella del 31 maggio e quella del 30 settembre per la definitiva implementazione). Perché, al netto della scelta a discrezione dell’utente sul contribuire con l’addestramento dell’intelligenza artificiale, infstti, al momento l’azienda americana non sembra aver risposto a tutte le criticità che hanno portato al blocco in Italia. Nel frattempo, anche TikTok sembra in procinto di integrare l’intelligenza artificiale per la creazione degli avatar.

 

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