Le nuove impostazioni di gestione della privacy su ChatGPT

ChatGPT ha provveduto a fornire un maggiore controllo sui dati agli utenti, venendo incontro alle richieste del Garante Italiano

27/04/2023 di Ilaria Roncone

Dove eravamo rimasti? ChatGPT e il Garante Privacy italiano si sono seduti a un tavolo e hanno stabilito come, entro il 30 aprile, il chatbot di OpenAI debba soddisfare una serie di requisiti (chiaramente messi nero su bianco in nove punti) per poter tornare attivo in Italia. A tal proposito avevamo parlato anche con Guido Scorza, membro del collegio del Garante per la protezione dei dati personali, che ce lo ha confermato. Considerato che l’azienda e l’Autorità italiana sono rimasti in costante contatto fino ad ora, di recente è stato OpenAI a far sapere di una serie di nuovi modi per gli utenti di gestire i dati ChatGPT.

LEGGI ANCHE >>> Ha senso dire che ChatGPT è “di sinistra”?

Gestione dati ChatGPT, si può scegliere se addestrare l’AI

Tramite il proprio blog OpenAI ha fatto sapere – con gli ultimi aggiornamenti – dei nuovi modo per gestire i dati in ChatGPT: «Gli utenti di ChatGPT possono ora disattivare la cronologia delle chat, scegliendo quali conversazioni possono essere utilizzate per addestrare i nostri modelli». La scelta, quindi, passa all’utente: egli può decidere se la conversazione in corso e le informazioni fornite verranno utilizzate per addestrare l’Intelligenza Artificiale o se rimarranno sconosciute al sistema.

Tutto questo tramite la possibilità di disattivare la cronologia delle chat nel chatbot: «Le conversazioni iniziate quando la cronologia delle chat è disattivata – si legge sulla pagina dedicata – non saranno utilizzate per addestrare e migliorare i nostri modelli e non appariranno nella barra laterale della cronologia».

Questa possibilità è attiva a partire dal 25 aprile per tutti gli utenti, secondo quanto riferisce l’azienda, guidandoli nelle impostazioni che possono essere modificate in qualsiasi momento.

«Ci auguriamo che sia un modo più semplice di gestire i vostri dati»

Dopo le osservazioni del Garante Privacy italiano – che ha attenzionato, con il suo provvedimento, anche un’altra serie di Autorità nazionali così come l’EDPB europeo – OpenAI sembra dimostrarsi conciliante e concretamente disposta a fare una serie di modifiche così come disposto dall’Autorità italiana: «Ci auguriamo che questo sia un modo più semplice di gestire i vostri dati rispetto al nostro attuale processo di opt-out».

Viene inoltre specificato che, tenendo la cronologia delle chat disattivata, ChatGPT agisce conservando le conversazioni per 30 giorni ed esaminandolo solo se si dovesse rendere necessario per verificare eventuali abusi. Dopo 30 giorni, le conversazioni vengono cancellate in maniera definitiva.

Il nuovo abbonamento per professionisti ChatGPT Business

Si parla – alla fine della pagine – anche di un «nuovo abbonamento ChatGPT Business per i professionisti che hanno bisogno di un maggiore controllo sui propri dati e per le aziende che vogliono gestire i propri utenti finali». Si tratta di un’opzione che permetterà l’utilizzo dei dati delle API di ChatGPT, che dovrebbe essere resa disponibile nei mesi a venire e che prevede – come impostazione predefinita – che le informazioni inviate al chatbot non vengano utilizzate con l’obiettivo di addestrare gli algoritmi.

Share this article