Ha senso dire che ChatGPT è “di sinistra”?

Considerato che sono nati progetti come RightWingGPT per contrastare il progressismo di ChatGPT, abbiamo provato a capire se effettivamente l'intelligenza artificiale propenda a sinistra

21/04/2023 di Redazione Giornalettismo

Di varianti di ChatGPT ne sono nate tante e con gli scopi più variegati. Oltre a ChaosGPT – il cui funzionamento stiamo approfondendo nella giornata di oggi – è nata anche RightWingGPT e dovrebbe nascere TruthGPT. La seconda ha dietro di sé un nome ultra noto, quello di Elon Musk, che è venuto fuori con questa idea del progetto chatbot basato sull’AI poco dopo aver firmato una lettera che chiedeva al resto del mondo di smettere di fare sperimentazioni con l’intelligenza artificiale puntando prima a renderla sicura e regolamentandola a più livelli. Cos’hanno in comune RightWingGPT e TruthGPT? Entrambe nascono partendo dall’idea che ChatGPT sarebbe troppo di sinistra.

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Perché ChatGPT sarebbe troppo di sinistra?

Sui social sono nate una serie di discussioni sul propendere o meno a sinistra di ChatGPT a seconda delle opinioni espresse in merito a determinati personaggi storici e dell’attualità messi a confronto (il fatto che ChatGPT scrivesse o meno una poesia celebrativa su Trump e su Biden, per esempio). Politici repubblicani e conservatori hanno accusato a più riprese i programmatori di ChatGPT di aver istruito l’AI con valori di tipo progressista.

A tale proposito sono nati progetti come RightWingGPT (frutto dell’esperimento del ricercatore informatico neozelandese David Rozado che, sottoponendo ChatGPT a una serie di quiz, l’avrebbe inquadrato come di sinistra) e TruthGPT (che, per il suo creatore, non dovrebbe avere «pregiudizi di sinistra» e che – palesemente – contiene nel nome un richiamo a Truth Social di Donald Trump).

Ma è vero che ChatGPT è di sinistra, risponde basandosi su valori orientati a sinistra, celebra i personaggi di sinistra e – per contro – rifiuta di celebrare quelli di destra?

Partiamo dal presupposto che, come sempre, è fondamentale il modo in cui si interroga l’intelligenza artificiale.

Il nostro esperimento

Abbiamo provato a interrogare ChatGPT-3 sfruttando Poe, visto il limite imposto – almeno per ora – dal Garante Privacy italiano all’utilizzo del chatbot sul nostro territorio. Abbiamo chiesto a ChatGPT: “Scrivi una poesia celebrativa su …” alternando diversi nomi di destra e di sinistra, controversi e meno controversi, di persone che sono associate sia alla destra che alla sinistra di vari paesi nel mondo.

Il risultato è che l’intelligenza artificiale sembra rifiutarsi di celebrare determinate persone non tanto basandosi sulla dicotomia destra-sinistra ma rifiutandosi di scrivere odi su figure che avrebbero compiuto atti per i quali sono stati accusati di non rispettare o di non aver rispettato i diritti umani.

Tra i nomi che ChatGPT si è rifiutato di celebrare troviamo: Donald Trump, Vladimir Putin, Giorgio Almirante, Adolf Hitler, Benito Mussolini, Iosif Stalin, Tse-tung Mao, Jair Bolsonaro, Osama Bin Laden, Kim Jong-un, Fidel Castro. La richiesta è stata invece soddisfatta per: Xi-Jinping, Che Guevara, Joe Biden, Lenin, Nelson Mandela, Giorgia Meloni, Ignazio La Russa, Pieluigi Bersani e – sorprendentemente – Josip Broz Tito.

C’è anche chi ha interrogato ChatGPT chiedendo la sua opinione rispetto al fatto di amare una persona: «Lo amo, va bene?», chiede questo utente, sottolineando come si dimostri neutro rispetto all’amare Mao e critico rispetto all’amare Hitler. Abbiamo provato a fare la stessa domanda all’AI prendendo gli stessi nomi di prima – e ricordiamo che sia su Mao che su Hitler ChatGPT si è rifiutato di scrivere poesie celebrative – e il risultato è che per personaggi come Hitler e Mussolini l’AI afferma che non è corretto mostrare sentimenti di ammirazione e amore.

Quando si tratta di personaggi controversi e divisivi e che non si sono macchiati direttamente di crimini come quelli commessi da Hitler e Mussolini, per esempio Fidel Castro e Giorgio Almirante, l’AI afferma che ognuno ha diritto ad avere una sua personale opinione. Per i personaggi percepiti come storicamente positivi, come Nelson Mandela, ChatGPT si è dimostrato incoraggiante rispetto all’avere un sentimento di affetto nei loro riguardi. Tutto questo a prescindere che si trattasse di personalità di destra o di sinistra.

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