Cesare Battisti irreperibile dal giorno dell’elezione di Bolsonaro. L’avvocato: «È a San Paolo, tornerà»
31/10/2018 di Enzo Boldi
Che fine ha fatto Cesare Battisti? È una domanda circolata per ore. Alcuni reportage di stampa avevano raccontato che l’ex terrorista italiano, autore di alcuni sanguinosi delitti negli anni di piombo, fuggito all’estero dopo l’evasione del 1981, aveva fatto perdere le sue tracce. Stando a quanto riportato, all’ultimo domicilio in Brasile – dove Battisti vive da quando nel 2011 gli è stato concesso lo status di rifugiato politico – non rispondeva nessuno. Già ci si interrogava sulla possibilità di un’estradizione, promessa all’Italia dal neo presidente Jair Bolsonaro. A fare chiarezza sono poi state dichiarazioni dell’avvocato dell’ex terrorista, Igor Tamasauskas.
All’Ansa Tamasauskas ha affermato che Battisti si è recato a San Paolo, dove si è riunito ieri con i suoi rappresentanti legali, e che tornerà a Cananéia, dove risiede, nei prossimi giorni.
Subito dopo l’ufficialità del risultato elettorale brasiliano di domenica scorsa, Matteo Salvini ha prontamente parlato della possibile estradizione dell’ex terrorista. «E dopo anni di chiacchiere, chiederò ci rimandino in Italia il terrorista rosso Battisti», è stato il suo messaggio su Twitter. È stato poi il figlio di Bolsonaro – attraverso il suo profilo Twitter – a scrivere al leader della Lega e ministro dell’Interno rassicurandolo sul «regalo in arrivo» tanto atteso.
Il regalo è in arrivo! Grazie per il supporto, la destra diventa più forte🇮🇹🇧🇷🙏👍 https://t.co/fFqRRIjBQQ
— Eduardo Bolsonaro 17 (@BolsonaroSP) 29 ottobre 2018
Battisti preoccupato per la promessa di Bolsonaro
L’ex terrorista, condannato all’ergastolo in contumacia, vive in Brasile dal 2007 e, stando a quanto riportato dai media, dopo altre estradizioni saltate all’ultimo momento, avrebbe di nuovo (come si suol dire in questi casi) «mangiato la foglia», armandosi di bagagli e non facendosi più trovare. Il quotidiano La Stampa aveva raccontato il clima di queste ore nelle strade frequentate negli ultimi anni da Battisti, ricostruendo le sue ultime ore prima dell’elezione di Bolsonaro. «Era molto arrabbiato – ha spiegato il gestore del Bar do Miguel, uno dei locali frequentati dal ricercato italiano – e preoccupato per il suo futuro. Se se ne andasse, io perderei un cliente importante».
Cesare Battisti è «attualmente latitante»
Forse quel cliente l’ha già perso dato che per le strade di Cananéia – dove Battisti si è trasferito lo scorso aprile – nessuno sapeva che che fine avesse fatto dalla scorsa domenica sera. Altre fonti – come quelle citate dal quotidiano Il Giornale – hanno spiegato come la polizia brasiliana consideri Battisti «attualmente latitante». In fondo da sei mesi non ha più l’obbligo di firma e gli è stato tolto anche il braccialetto elettronico. Staremo a vedere ora se la promessa elettorale fatta da Bolsonaro a Salvini salterà o meno.
(Foto di copertina da archivio Ansa. Credit immagine: ANSA / Deivyson Fernandes)