Facebook citato in giudizio per aver copiato la funzione boomerang di Instagram

Un'app andata in rovina accusa Meta di aver rubato l'idea del Boomerang e di aver fatto sì che finisse nell'oblio tramite pratiche anticoncorrenziali

05/11/2021 di Ilaria Roncone

Si chiama Phhhoto ed è un’app fotografica che ha chiuso ma che rivendica la paternità del boomerang denunciando Facebook, che avrebbe copiato la funzione diventata poi ultra popolare su Instagram. Meta finisce quindi in causa per questioni di concorrenza sleale, con Phhhoto che sostiene anche che Facebook – all’epoca – avrebbe finto interesse nel lavorare fianco a fianco per poi copiare quella funzione e nascondere il nome dell’app dai risultati di ricerca, buttandola definitivamente fuori dai giochi. Le accuse che hanno portato alla causa Meta per Boomerang sono quindi parecchio gravi.

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Causa Meta per Boomerang, le gravi accuse dell’app Phhhoto

«Le azioni di Facebook e Instagram hanno distrutto Phhhoto come un business redditizio e rovinato le prospettive di investimento della società», si legge nella denuncia di Phhhoto depositata presso la Corte distrettuale Usa. «Phhhoto è fallita come risultato diretto della condotta anticoncorrenziale di Facebook – prosegue il documento – Ma per la condotta di Facebook, Phhhoto era posizionata per crescere in un gigante del social networking, simile per dimensioni, portata e valore per gli azionisti ad altre società di social networking e media con cui Facebook non ha interferito».

La storia di Phhhoto

Per capire le accuse odierne serve ripercorrere la storia dell’applicazione. Phhhoto nasce nel 2014 e chiude nel 2017, sostenendo di aver avuto 3,7 milioni di utenti attivi mensili nel momento di picco e iscritti del calibro di Beyoncé, Joe Jonas, Chrissy Teigen e Bella Hadid che poi pubblicavano i contenuti fatti su Instagram. In particolare, la tecnologia che Facebook avrebbe rubato consisteva nel catturare cinque fotogrammi «in una singola raffica point-and-shoot» da mettere in loop tramite un breve video, chiamato phhhoto, con condivisione sulla sua piattaforma che su Instagram. Sarebbe proprio questa la funzione rubata e diventata poi, nel 2015, il tanto celebre Boomerang di Instagram. Phhhoto aggiunge anche di essere stato bloccato dalle API della piattaforma delle foto di Facebook.

Secondo la denuncia il CEO di Facebook e l’ex CEO di Instagram insieme ad altri dipendenti si sarebbero scaricati l’app per esaminarla nell’agosto del 2014 per poi offrirsi di incorporare la sua tecnologia in Facebook Messenger. Phhhoto avrebbe rifiutato e, dopo aver provato ancora a trovare accordi, Facebook avrebbe deciso di sabotare definitivamente Phhhoto – come si legge su The Verge – tagliando il legame con Instagram. Boomerang sarebbe stato introdotto su Instagram nel momento in cui Phhhoto stava per lanciare la sua versione Android.

Un portavoce di Meta ha riferito a The Verge che «questa causa è senza merito e ci difenderemo con forza».

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