La Lega approfitta dell’assenza dei senatori in missione antimafia per fare il bello e il cattivo tempo sul caso Gregoretti

13/01/2020 di Redazione

La giunta per le immunità del Senato, che dovrà decidere quando calendarizzare il voto sulla richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini sul caso Gregoretti, è presieduta da Maurizio Gasparri e ha una composizione molto equilibrata, tra maggioranza e opposizione. Va da sé che l’assenza di alcuni membri dell’uno o dell’altro schieramento possa essere decisiva per l’esito finale di un passaggio che ha un grande significato politico.

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Caso Gregoretti, il centrodestra orienta il calendario della giunta immunità

Nella giornata di oggi, ad esempio, senatori di maggioranza e senatori di opposizione erano nello stesso numero, 10 a 10. Per questo, Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia sono riusciti a impedire la richiesta, da parte dei senatori della maggioranza, di documenti per certificare lo stato di salute a bordo dei 131 migranti. Documenti essenziali per stabilire ulteriori responsabilità nel mancato sbarco di fine luglio 2019.

La maggioranza, provata e piccata da questo comportamento, ha deciso di abbandonare la riunione. Anche perché domani è prevista un’altra giornata campale. Di fatto, il centrodestra – approfittando delle assenze di Pietro Grasso di LeU e di Mario Giarrusso del M5S, entrambi impegnati in missione istituzionale per la commissione antimafia – sta cercando di orientare il dibattito sulla nave Gregoretti.

Le proteste della maggioranza sul caso Gregoretti

E ha deciso di calendarizzare per domani, 14 gennaio, il voto sull’eventuale rinvio della richiesta di autorizzazione a procedere, previsto a Palazzo Madama per il prossimo 20 gennaio. La maggioranza vorrebbe uno slittamento all’indomani delle elezioni in Emilia-Romagna e in Calabria, visto che qualsiasi esito della votazione potrebbe andare a influenzare il voto nelle due regioni, magari rafforzando anche la corsa di Matteo Salvini. Invece, il centrodestra – con Gasparri in testa – opterebbe per la conferma della data del 20 gennaio.

Inevitabili le proteste della maggioranza, per quello che viene considerato un colpo di mano. «Hanno approfittato delle assenze di Grasso e Giarrusso – fanno sapere i senatori della maggioranza -, non era mai successo che venissero negati dei documenti fondamentali per l’esito della votazione». Intanto, il centrodestra, forte dei numeri in giunta per le immunità, tira dritto e continua il proprio iter.

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