Carlo Sibilia rinviato a giudizio per vilipendio al Presidente della Repubblica

Nel mirino un tweet del 2014 riferito all'allora Capo dello Stato Giorgio Napolitano

17/09/2020 di Enzo Boldi

Un tweet di sei anni fa che può costare molto caro. Il gup del Tribunale di Roma ha deciso di rinviare a giudizio Carlo Sibilia (Movimento 5 Stelle) con l’accusa di vilipendio nei confronti del Presidente della Repubblica. L’attuale sottosegretario al Ministero dell’Interno aveva scritto un post social il 9 ottobre del 2014, facendo allusioni sull’allora Capo dello Stato Giorgio Napolitano. Oggi, dopo molto tempo, è arrivata la prima decisione del giudice. Ora il pentastellato finirà a processo per quelle parole.

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Contestualizziamo la vicenda. Qualche settimana prima della testimonianza di Giorgio Napolitano (all’epoca Presidente della Repubblica in carica) per il processo Stato-Mafia, Carlo Sibilia aveva pubblicato sul proprio profilo Twitter questo:

«Perché secondo voi impediscono agli scagnozzi Riina e Bagarella di ‘vedere’ il boss?». Un tweet considerato allusivo e lesivo dell’onore e del prestigio del Capo dello Stato di allora. Per questo motivo il gup del tribunale di Roma ha deciso per il rinvio a giudizio dell’attuale sottosegretario agli Interni.

Carlo Sibilia rinviato a giudizio per vilipendio al Capo dello Stato

«Molto serenamente dico che si tratta di un tweet del 2014 di un singolo privato cittadino che ha sporto denuncia. Per correttezza, e chiaramente per opportunità, non faccio nessun commento a riguardo – ha detto Carlo Sibilia al Tg4 -. Dico soltanto che ho sempre, durante il mio lavoro politico, difeso le istituzioni. Oggi sono parte del Governo, e quindi lo faccio in maniera anche attiva, per cui, da questo punto di vista, mi reputo assolutamente estraneo a qualsiasi offesa nei confronti della carica di Presidente della Repubblica, che ha sempre avuto e avrà il mio rispetto. Altra cosa sono i giudizi politici. Lascio giudicare chiaramente la Magistratura, nella quale ho la massima fiducia»

(foto di copertina: da profili social di Carlo Sibilia)

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