Via il canone Rai dalla bolletta dell’elettricità a partire dal 2023

Il governo punta a mantenere l'impegno sul canone Rai preso con l'Europa, che l'ha definito un «onere improprio»

14/04/2022 di Ilaria Roncone

Il canone Rai non sarà più compreso nella bolletta elettrica. Se la scorsa estate si era trattato di un’indiscrezione poi smentita, questa volta arriva la conferma: mercoledì è stato approvato un ordine del giorno presentato da Maria Laura Paxia del Gruppo Misto al decreto energia. Il governo ha accettato prima con raccomandazione e poi con riformulazione – quindi senza che la questione venga posta ai voti – di rispettare l’impegno che il nostro paese aveva preso con l’Unione Europea. La sottosegretaria per la Transizione ecologica, che rappresentava in Aula il governo, ha parlato di «adottare misure normative dirette a scorporare dal 2023 il canone Rai».

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Via il canone Rai dalla bolletta dal 2023

Questo procedimento, come ha sottolineato la deputata del Gruppo Misto, va a dare un «seguito all’impegno che l’Italia aveva con l’Ue europea di scorporare il canone Rai» che era stato definito «onere improprio». I cittadini italiani si trovano il canone Rai in bolletta da ormai cinque anni, introdotto a partire da luglio 2016 tramite un provvedimento del governo Renzi al fine di contrastare l’evasione della tassa.

Nello specifico, la tassa viene rateizzata nella bolletta elettrica per pagare l’abbonamento alla televisione per uso privato. A pagare questa tassa e ogni cliente intestatario di un’utenza di energia elettrica nell’abitazione di residenza. L’importo viene addebitato a prescindere dal numero di televisori posseduto in dieci rate mensili che vanno da gennaio a ottobre.

Nella giornata di ieri la Camera ha approvato il decreto legge contro il caro bollette con 323 voti a favore e 49 voti contrari: nel provvedimento sono presenti misure urgenti per il contenimento dei  costi dell’energia elettrica e del gas più misure per lo sviluppo delle energie rinnovabili e per il rilancio delle politiche industriali. Tra le altre cose, confermata la stretta su termosifoni e condizionatori negli uffici della pubblica amministrazione dal 1° maggio 2022 al 31 marzo 2023 per quanto riguarda le temperature: la media non dovrà superare i 19 gradi centigradi più 2 di tolleranza in inverno e non dovrà essere minore di 27 gradi centigradi meno 2 di tolleranza.

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