In Italia l’ad Rai dice che il canone è troppo basso, in Gran Bretagna si pensa alla sua abolizione

Carlo Fuertes fa presente in una audizione in Senato che il canone è il più basso d'Europa. Oltremanica, invece, si ragiona su altro

19/01/2022 di Redazione

Discussioni sul canone per la televisione pubblica. I 90 euro del canone Rai – spalmati sulle bollette energetiche – vengono ritenuti eccessivamente bassi dall’amministratore delegato Carlo Fuertes che, in una audizione in Senato, ha sottolineato la disparità tra le risorse a disposizione del servizio pubblico e le attività che la Rai svolge. Basta andare oltre il canale della Manica per assistere a una discussione che presenta degli accenti differenti: nonostante la BBC spinga affinché il pagamento del canone venga ritoccato verso l’alto (al momento siamo intorno alle 159 sterline, ma l’emittente pubblica vorrebbe portare questa cifra a 180 sterline), il governo britannico lo ha congelato. E, anzi, pensa alla sua abolizione.

LEGGI ANCHE > Da gennaio non ci sarà più l’edizione della notte della TGR

Canone Rai troppo basso per Fuertes, in Gran Bretagna pensano alla sua abolizione

In realtà, dal punto di vista interno di chi si trova a fare il servizio pubblico, la prospettiva è simile. Innanzitutto, i costi del canone in Gran Bretagna sono molto più alti rispetto a quelli che incidono sui contribuenti italiani. Nonostante questo, la BBC aveva chiesto un suo adeguamento verso l’alto. E anche in Italia la posizione coincide: troppo basso il canone Rai rispetto a quello che il servizio pubblico deve affrontare in termini di prodotti e di oneri nei confronti della società italiana. L’approccio, però, è diverso dal punto di vista governativo.

In Gran Bretagna si guarda a modelli di business in stile OTT, con fonti di finanziamento alternative rispetto all’imposizione di un canone per i cittadini. Sul punto, è stata chiarissima la ministra della Cultura britannica, Nadine Dorries, che aveva parlato di «nuovi modelli di finanziamento per gli ottimi contenuti britannici».

Dunque, siamo a un livello successivo del rapporto che regola l’esecutivo e il sistema radio-televisivo pubblico. In Italia, invece, si guarda alla Gran Bretagna e alla BBC (che stava cercando di ottenere un aumento del canone) che vengono considerati ancora una volta modelli imprescindibili per quanto riguarda lo standard qualitativo (e quantitativo, a questo punto) del servizio pubblico. Sembriamo, in pratica, in due epoche diverse.

Share this article
TAGS