Il primo ad di ITsART si è già dimesso

Il ministro della Cultura Dario Franceschini aveva presentato la piattaforma come la Netflix della cultura italiana

05/01/2022 di Redazione

Il primi passi di ITsART, la piattaforma che vede la collaborazione tra Cassa depositi e prestiti (al 51%) e Chili (al 49%), si stanno rivelando ancor più complicati del previsto. Dopo le polemiche iniziali per la programmazione proposta e per i prezzi, soprattutto, ritenuti molto alti rispetto al resto del mercato, si registrano anche le prime dimissioni ai vertici: Guido Casali, scelto come amministratore delegato, ha deciso di abbandonare l’incarico per presunte divergenze sulle strategie che accompagneranno, nei prossimi mesi, quella che il ministro Dario Franceschini non aveva esitato a chiamare – con una espressione che solitamente non porta benissimo – la Netflix della cultura italiana. 

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ITsART, arrivano le dimissioni dell’amministratore delegato

Stando a quanto trapela dalla piattaforma – come riportato da Repubblica – si tratterebbe di una normale fase di passaggio rispetto alla governance di ITsART. L’ANSA, invece, aveva comunicato che le dimissioni sarebbero state presentate prima di Natale, con il consenso di tutto il consiglio d’amministrazione. Ora, inevitabilmente, per ITsART si deve aprire una nuova fase, non soltanto dal punto di vista dell’organigramma societario, ma anche sulla distribuzione dei contenuti.

La principale critica che è stata rivolta a questa piattaforma sarebbe sulla sostenibilità da parte dell’utente. Effettivamente, i costi risultano elevati per singolo evento. Inoltre, non è stato ancora comunicato un piano per eventuali produzioni originali che renderebbero ITsART anche un attore attivo e non soltanto un distributore del contenuto. Polemiche, nei mesi scorsi, ci sono state anche sul mancato coinvolgimento della Rai (che nel frattempo ha cambiato la sua governance) e sugli obiettivi divergenti: la Rai è servizio pubblico e punta, anche attraverso una piattaforma online come RaiPlay, a veicolare i suoi contenuti gratuitamente (ovviamente, c’è sempre il pagamento del canone di base) per gli utenti. Per fruire dei contenuti di ITsART, invece, è necessario il pagamento del singolo evento. Acque agitate, dunque, e la necessità di un cambio di passo: sul progetto, il ministero della Cultura ha ritenuto di giocare una partita in prima persona. Eventuali, nuove incertezze potrebbero essere non più derubricate a problemi di assestamento.

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